venerdì 9 novembre 2007

Dolore e dolore

Ieri una collega raccontava con toni drammatici la sua prima mammografia. Un gran dolore, diceva, mi ha fatto male il seno fino a sera. Io, basita, ascoltavo e non riuscivo a capacitarmi. E non è la prima che sento parlare in questi termini. Ne ho sentite altre che addirittura non la fanno per paura di sentir male. Sarà che sono ormai cinque anni che una volta all’anno faccio questo esame, combinato all’ecografia mammaria, perché con i problemi di familiarità che mi ritrovo, han detto che dovevo cominciare presto. Sarà che so bene che se non fosse stato per quell’invito a farsi una mammografia di controllo, nel camper allestito per l’occasione in periferia per far capire che prevenire è meglio che curare, che mia madre è stata operata una prima volta e poi una seconda. Sarà che un paio di anni fa mi hanno trovato un nodulo sospetto e vai di ago aspirato, prelievo e biopsia. Lì sì che ho sentito male, nonostante l’anestesia, e son stata indolenzita per qualche giorno. Ma il dolore non era certo quello. Era quello dentro di me, terribile e sordo, il vero dolore. Una paura che mi ha attanagliato per tutti quei giorni che mi hanno separata dalla telefonata che poi mi ha fatto fortunatamente tirare un sospiro di sollievo, è una forma benigna signora, niente di preoccupante, basterà tenere sotto controllo. Quello è il Dolore, quello con la maiuscola. Che ti fa pensare mille cose, ti fa vedere i volti dei tuoi cari come se non li avessi mai visti prima, ti fa dire a te stessa di non preoccuparsi quando invece l’ansia ti stringe in una morsa gelida e non c’è niente che ti smuova di lì. Cosa vuoi che sia una macchina che ti strizza un po’ il seno per pochi secondi, il tempo di scattare una foto speciale che può salvarti la vita? Dovresti baciarla quella macchina e tutti i medici che le girano intorno. Fa un po’ male? Pazienza. Pensa al sole che sorge al mattino e che ti illumina la vita di ogni giorno. Pensa al sorriso del tuo amore, ai capelli di tua figlia, all’odore dell’erba bagnata. E se proprio non ci riesci, immagina che in quel momento sia George o Brad o Jude o chi ti pare a stringere un po’. Scommetto che in quel caso sopporteresti. E con un bel sorriso.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo per me è un mese difficile,ho letto il tuo post di un fiato,capisco quello che hai passato,io vivo con l'incubo.

Un abbraccio,Valeria

Anonimo ha detto...

Splendido post. Come uomo posso avere altri problemi, non questo, ma averlo sollevato è stato molto bello e nobile da parte tua.

Cuocapercaso ha detto...

...concordo..

ciao

Grazia

thecatisonthetable ha detto...

Conosco quell'angoscia, e conosco la sofferenza da ogni singola, beffarda, schifosa angolazione. Da 11 anni faccio controlli al seno... Per un nodulino antipatico scoperto sotto la doccia, e per "plurima familiarità": mio nonno la stomaco poco prima che io nascessi, mia madre carcinoma al seno quando ero una bimba, il mio papà un paio di anni fa ha dovuto cedere alle ire adenocarcinoma partito da un polmone... Sono per la prevenzione, cerco di aiutare la ricerca (http://2righe.blogspot.com/2007/11/si-lo-ammetto.html)... Un nodo in gola che mi accompagna ogni giorno, ma vado avanti, con fiducia nell'uno e nell'altro...

Francesca Palmas ha detto...

Concordo più che pienamente :) che bel post :)

Adrenalina ha detto...

Che poi tutto sto male non lo fa. Anche io per problemi di familiarità dall'anno scorso ho iniaziato a fare mammografia ed ecografia, meglio prevenire!
Notare che io ho una seconda e più è piccolo più dicono che fa male, io giuro non ho sentito quasi niente e poi è un attimo.
Brava bel post!

Cuoche dell'altro mondo ha detto...

Grazie per aver affrontato l'argomento! Assolutamente d'accordo. Alex

Anonimo ha detto...

concordo con te, ma credo che la scusa del male sia un modo per non affrontare paure più serie...meglio non fare per non sapere...

Giuliana ha detto...

sono d'accordo con l'osservazione di patrizia: non è che il vero dolore è quello della paura?
bellissimo questo post, grazie

giulia ha detto...

un post che merita di essere letto...
un dolore ed una paura che conosco da vari punti di vista; come figlia che ha perso un padre, come donna che un anno prima di sposarsi ha avuto una paura tremenda di avere un nodulo maligno al seno...
Prevenire è la cosa fondamentale per vivere!
Un abbraccio grande giulia

Anonimo ha detto...

Brava, coraggiosa e intelligente. Anche a me avevano detto che faceva molto male ma non è affatto vero, i veri dolori sono altri.

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