mercoledì 28 novembre 2007

Che la festa abbia inizio

Facciamo un calendario dell’avvento? ti ho chiesto all’uscita da scuola mentre pigolavi di verifiche di matematica e pasta scotta alla mensa scolastica. I tuoi occhi sgranati e felici mi hanno risposto di sì prima ancora che la parola ti uscisse dalle labbra piegate all’insù come una mezzaluna. L’ispirazione ce l’ho avuta sul momento, senza preavviso. Forse la voglia che i festeggiamenti avessero inizio comunque, ché ce la metto sempre tutta affinché i tuoi Natali siano migliori di quanto lo sono stati i miei. E il desiderio di vivere insieme a te questi giorni così speciali, respirare la tua allegria, ritornare bambina, divertirmi con te, tra bambin Gesù che spariscono dalla capanna per trasformarsi nel bebè della Barbie e tazzine di latte e biscotti da lasciare in cucina per rifocillare quel vecchietto vestito di rosso che puntualmente atterra sempre nel nostro giardino. Così, tappa in merceria, cartoleria e allestimento del laboratorio sul tavolo del soggiorno. Colla, pennelli, tu che sveltissima fai gli esercizi di italiano, ché la regola impone prima i compiti e poi giocare e niente fa eccezione cara mia, neanche il Natale. Un’altra pennellata di verde, incolla meglio che si stacca, io che taglio il nastro a occhio, tu che semini brillantini e stelline, ancora una e poi un’altra e un’altra ancora. Le bustine le lasciamo aperte mamma? Certamente, così Babbo Natale e i folletti possono lasciarci dentro qualcosa quando passano. Oh. I tuoi occhi brillano come smeraldi, io resto seria e dico chissà. Stamattina il tuo grido è rimbalzato nel silenzio delle sette fatto di pantofole, schiuma da barba e caffè. Mamma, è passato! Le bustine chissà come sono piene e sigillate, alcune gonfie e ben farcite, altre leggere come petali. Poi voli alla finestra e quello che altro non sono che foglie e terriccio sparsi dal vento diventano magicamente impronte di renne che riconosci con certezza assoluta. E’ venuto con la slitta, mamma, ne sono sicura. Se è per questo, amore, ne sono sicura anch’io.

11 commenti:

thecatisonthetable ha detto...

Che invidia, quegli occhi così speciali che solo i cuccioli possono (e sanno) avere...

copenhagen_by_bike ha detto...

che bello!! io ho invece gli occhi sognanti perchè il mio moccioso mi ha appena detto che lo andiamo a comprare! ciaoo

Anonimo ha detto...

meraviglioso..
mi ricorda mio fratello e me, che restavamo svegli quasi tutta la notte ad aspettare l'arrivo di babbo natale e la mattina del 25 correre sotto l'albero e aprire i pacchi con gli occhi lucidi dall'emozione.
un abbraccio cara,mi hai fatto tornare in mente un bel periodo della mia vita

Francesca Palmas ha detto...

Avrei voluto avere anche io queste cose da bimba...Stai regalando alla tua bambina una splendida infanzia. Ed è molto meglio di una nuova Barbie o un nuovo bambolotto...

Anonimo ha detto...

Bellissimo Gallina! Io invece avevo una casetta di quelle da appendere, di legno, per mettere i pupazzetti dei pufff e le sorpresine degli ovetti. A Natale la svuotavo e mio papà ci metteva dentro i dolci, chiudeva con la carta e scriveva sopra il giorno. Poi la mattina, prima di andare a scuola, bucavo la carta e scoprivo la sorpresa! Pensa che il moroso manco sapeva cosa fosse il calendario dell'avvento!

Anonimo ha detto...

Queste sono le cose che mi fanno rimpiangere di non aver voluto essere mamma,queste e tante altre,ma ormai è andata...

Valeria

Anonimo ha detto...

Che invidiaaaaaaaaaaaa :)
(bravissima che sei!)

Mirtilla ha detto...

calendario dell'avvento aggiudicato,per la felicita'del mio bimbo
mirtill@
http:/angolocottura.blogspot.com

cocozza ha detto...

E' bello vedere l'entusiasmo di una bimba per l'arrivo di Babbo Natale continua sempre così
i sogni e le coccole fanno bene anche a 100 anni
ciao cocozza

Anonimo ha detto...

anche qui abbiamo i calendari...uno adirittura da quando semola aveva un anno (ora ne ha 9)E tutti gli anni il rito del calendario è lo stesso. E loro sono felici. bacioni a voi. Brave. mammina

fux ha detto...

Che brava mamma, questa gallina!
Ciao.
Francesca

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