venerdì 23 ottobre 2009

Il mio vecchio amico undici

Io mi affeziono a tutto. Agli alberghi dove vado in vacanza, ai biglietti di auguri, al geco che trascorre le sere d'estate sul muro in fondo al giardino, perfino alle fotografie sul calendario, pur sapendo in partenza che quest'ultime al massimo sono destinate a durare trentun giorni. Stamani ho scoperto di essermi affezionata anche all'autobus. E' l'ultimo giorno di quella linea che da otto anni prendo tutte le mattine per andare in ufficio, che molto comodamente senza dover effettuare cambi mi porta direttamente da casa mia al luogo dove lavoro. Salgo al capolinea e quasi sempre trovo un posticino a sedere, dove per i successivi venticinque minuti mi immergo nella lettura del libro di turno o lascio vagare lo sguardo al di là dei vetri, quel guardare e non guardare con gli occhi un po' incantati, mentre in testa frullano dozzine di pensieri. Da domenica quella linea andrà in pensione, insieme ad altre, tutte modificate, accorciate, soppresse od allungate, in vista del cambiamento radicale che sta per avvenire in questa città che si diceva non facesse mai nulla di nuovo. Il nuovo sindaco invece non scherza, quello che dice di fare lo mette subito in pratica, e ciò mi piace parecchio. Odio quelli che si riempiono la bocca di parole e poi non fanno nulla di concreto. Qui adesso perlomeno ci si prova e se sarà un casino, si proverà a risolverlo. Il centro storico sarà definitivamente pedonalizzato e se da un lato sarà un sogno poter passeggiare liberamente accanto al cupolone, senza la paura di venir messi sotto da motorini e torpedoni, sarà anche un incubo cercare di dirottare tutto il traffico, autobus compresi, su percorsi alternativi, in una città fatta perlopiù da viuzze medievali. Così anche la mia amata linea Ataf viene prepensionata e lunedì mattina, lo so, sarà un delirio andare al lavoro, e già immagino le file di auto, i clacson a sirena e gente che inveisce in tutte le lingue. Cercherò di aver pazienza, del resto tutte le novità hanno sempre bisogno di un po' di tempo per funzionare a pieno regime. Almeno spero. Nel frattempo stamani guardavo il mio bus con l’occhio un po' mesto, pensierosa ed immalinconita. Scendendo ho sfiorato la portiera con un tocco diverso ed ho bisbigliato un ciao. Salutavo un vecchio amico.

5 commenti:

francesca ha detto...

bello pero` farsi un giro per Firenze per andare semplicemente a lavoro!!
buon fine settimana Francesca

bstevens ha detto...

ti capisco, pure a me i distacchi lasciano l'amaro. però vedrai che anche sperimentare un punto di vista diverso, 'pedonale', non è male..

Maurice ha detto...

In quanto a mugugni voi fiorentini siete dei maestri, ma vedrai, dopo la fase di assestamento sarete tutti felici di passeggiare in isola pedonale.
E' già successo nel mio piccolo paese, anzi mi meraviglia che Firenze non l'avesse già fatto.

capitán de compos ha detto...

Ha, ha... en spagnolo es:

GALLINA VIEJA, BUEN CALDO HACE

Saluti desde Spagna: Santiago de Compostela

http://piranoias.blogspot.com

Valentino Rossi per celebrar sus 9 campionati mundiali... uso aquesta frase en italiano en la sua camiseta...

miciapallina ha detto...

Ti capisco....
Certe cose, certe situazioni, diventano parte della nostra vita quasi in punta di piedi, ce ne accorgiamo quando vanno via.
Hai saputo dirlo in un modo delizioso.
a me ci è voluto un post lungo una quaresima per far passare lo stesso concetto che mi è arrivato nelle tue poche parole!
CAra.... tu con le parole potresti farci gioielli!
Ma questo credo di avertelo detto anche troppo!

nasinasi

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