giovedì 15 gennaio 2009
Vorrei essere un moscerino
Vorrei essere un moscerino, per posarmi sopra al tuo banco di scuola e, inosservata, stare a guardarti come si guarda un film, assorbendo ogni tuo gesto, smorfia e parola, mentre all’intervallo giochi con le compagne di classe scrivendo quelle bislacche storie di maestre che civettano con i bidelli, dimenticandoti come sempre di fare merenda, che tanto lo so bene che per te il cibo è un optional. Vorrei ascoltarti mentre rispondi alle domande della maestra e poi sei tu che la richiami all’ordine ricordandole che come compito a casa c’era da fare anche la ricerca su alberi e arbusti, che dopo la fatica di averla fatta non ne vuoi mica sapere di lasciarla scivolare nel dimenticatoio. Vorrei vederti mentre aspetti impaziente che faccia il suo ingresso in classe l’egittologo che oggi vi trasporterà per un paio d’ore a spasso tra sfinge e piramidi, son giorni che non parli d’altro e stamattina hai ficcato nello zaino pure l’agendina nuova per prendere appunti, che qui non si frigge mica con l’acqua, e mentre ti pettinavi in bagno hai declamato che forse da grande farai l’egittologa e non più la naturalista e poi, mamma, che ne dici se quest’anno per il compleanno anziché chiedere in regalo una gita in un parco di divertimenti come gli anni passati vi chiedessi di andare in Egitto? Vorrei osservarti quando sei in giardino e corri e ridi e fai la saputella e a volte credo anche un po’ la comandina, ma di quelle col sorriso, un po’ buffe e un po’ buone, perché sai mamma, con la Caterina non vuole giocare mai nessuno perché non ha amiche e poi le dicono che corre piano e allora io la faccio giocare con noi all’elastico anche se poi lei dice di essere la migliore amica della Chiara ma io so che non è vero perché la Chiara mi fa l’occhiolino. Vorrei essere un moscerino ed essere lì dove tu sei, sempre, in ogni momento, osservarti e assorbirti nel tuo grembiule blu, nella tua divisa da lupetto o in body e calzamaglia. Vorrei essere sempre lì, un po’ vicina, un po’ lontana.
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12 commenti:
è vero, che bello sarebbe poterli "spiare" tutto il giorno ...
Io non resisto e tutti i giorni cerco di sbirciare dalla finestra del nido.
Con il termine 'pattine' io intendo PRESINE!!!
@ Jo - tutto chiaro... mi ero quasi spaventata ;-)))
io ho i figli grandi e credimi:piu' crescono piu' ti riempono il cuore,ma non smettere mai di parlare,anche quando non ne hanno voglia,o sembra non ascoltino. Una mia amica psicologa mi disse:parli 100 gli rimane 70,parli 70 gli rimane 50,parli 50 gli rimane 20.... io ne ho la controprova..
Sei una brava e dolce mamma.anna m
C'è sempre il museo egizio a Torino, eh?
Alzi la mano una mamma che non ha mai avuto il tuo desiderio...magari xò mosca x' moscerino rischi di essere spiaccicata subito......:))))))) Emi.
Come me le sento vicine queste parole. Cerdo che la scuola sia il primo vero,paradigmatico e ineluttabile distacco tra genitori e figli...
sì sei una mamma dolcissima...
che tenerezza...lo so che te l'ho detto cento milioni di volte, ma voglio esser una mamma così dolce come te!
Mio figlio è ormai grande ma ancora adessso avrei voglia di essere invisibile per vedere cosa fa e come si comporta!!!!
io lo faccio spesso, quando ad esempio le mie 2 stanno giocando insieme tranquille tranquille... allora mi metto dietro la porta della loro cameretta e ascolto...
Mi sa che siamo proprio tutte cosi', noialtre mamme!!
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