giovedì 22 luglio 2010

Proprio stasera

E così è passato anche il tuo undicesimo compleanno. Anzi, no, a voler essere precisi manca ancora una manciata di minuti a quelle ventidue e trentasette di quel ventidue luglio del millenovecentonovantanove, quando ti vidi per la prima volta e in un nanosecondo mi innamorai perdutamente di te. In realtà, come accade spesso, abbiamo già festeggiato, e pure due volte, che quando si tratta di momenti di gioia sono dell’opinione che si possa anche abbondare che male certamente non fa. C’è stata la solita festa in largo anticipo, prima ancora che finisse la scuola, con una diecina di bambine scatenate che hanno spalmato pizza sul cotto del pranzo all’aperto come se avessero deciso di giocarci a dama, costellandolo di deliziose macchie di unto che resteranno a perpetuo ricordo negli anni a venire. C’è stata la consueta cena in famiglia, poche sere fa, con nonni, zii e quasi-zii e la sessione culinaria della sottoscritta che è durata praticamente una giornata ma che mi fa sempre stare così bene che penso non ci sia niente di più terapeutico per una donna di una serata che riesce alla perfezione. Poi è arrivato oggi, un po’ in sordina, un giorno come gli altri, il lavoro, un controllo medico al pomeriggio, due milk shakes al Mac e la tua valigia da preparare. Già, perché uno dei tuoi regali è stato proprio un viaggio, che i nonni hanno deciso di farti a sorpresa e così poco fa ti abbiamo salutata. Tornerai di notte e di notte trasformerò la tua valigia in uno zaino perché dopo poche ore partirai nuovamente, alla volta di una settimana di giochi nel verde con il tuo branco di lupetti. Ti vedo sfuggire dalle mie dita come sabbia fine che si insinua nelle fessure e senza farsene accorgere scivola via silenziosa, e non so che fare. Sono felice per te, delle tue esperienze, della gioia che ti brilla negli occhi, ma allo stesso tempo mi sento svuotata, strana, incupita. Mi manchi già. Proprio stasera, proprio a quest’ora. Ripenso alla notte scorsa, che hai voluto passare nel lettone in mezzo a noi come regalo speciale di compleanno, a tutte le volte che mi giravo, scalciando via il lenzuolo troppo caldo, e ti trovavo lì, attaccata alla mia schiena come una cozza e mi fermavo ad ascoltare il tuo respiro sottile, cercavo la tua manina calda e la baciavo piano. Auguri tesoro mio, che la vita ti sorrida sempre. Una lacrima furtiva si infila tra le mie ciglia. Che palle di mamma che sono, lo so. Ed infatti ho già una vaga idea di dove ti chiederò di dormire, quando tornerai. Stavolta il regalo speciale sarà per me.

9 commenti:

PaolaFrancy ha detto...

Che dolce questa immagine di te che le baci la manina...e ancora più dolce e' il fatto che muori dalla voglia di dormire ancora con lei, al suo ritorno.
Che brutto quando partono, anche se noi sappiamo che si stanno divertendo...io devo aspettare ancora una settimana prima di baciare la manina del mio Francesco.
Un abbraccio e auguri alla pulcina,
Paola

Anonimo ha detto...

CHE BELLE QUESTE PAROLE.......sono già da sole un bellissimo regalo, più prezioso di mille pacchetti colorati perchè arriva direttamente dal cuore grande di una mamma !!!
Tanti auguri di gioiose razzolate nel pollaio alla tua pulcina-non-più-tanto-pulcina!!!!
Smiiiiile
Lucy

Anonimo ha detto...

E' meraviglioso.
Maria Grazia

silvia ha detto...

ogni tanto arrivano, a occupare il loro posto nel letto, anche i ventenni. allora è davvero una festa.

DaniVerdeSalvia ha detto...

Auguri, Pulcina, vola alto, vola serena, tanto lo sai quale è e sarà sempre il nido.
DaniVS

Anonimo ha detto...

Auguri, pulcina, a te e a mamma chioccia, perchè le mamme,se non ci fossero, bisognerebbe inventarle!

Anonimo ha detto...

augurissimi alla pulcina da una mamma chioccia....anzi... "cozza"...

aaaah mammachioccia come ti capisco!!! un abbraccione e buone vacanze!!

Moky in AZ ha detto...

Come hai scritto bene, Gallina!!!
La descrizione della pulcina-cozza mi ha fatto ridere ed intenerito nello stesso tempo!!
Auguri!

Debbie ha detto...

Sono commossa...

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