martedì 7 luglio 2009
Di guerra e di pace
E' come se avessimo perso le chiavi. Ognuna chiusa dietro alla propria porta, barricata dietro ai propri convincimenti, a non schiodarsi di un millimetro per venirsi incontro, per cercare di capire che l'altro, sì, forse può avere anche ragione. E l'altro è tua madre, santa pazienza, che forse, dall'alto dei suoi anta e passa anni e tanta vita e tanti sbagli e tante incazzature, forse, dicevo, forse una qualche ragione ce la può anche avere. A dirti cosa è meglio fare, a suggerirti la via più dritta, a consigliarti come solo una mamma può fare. E invece tu, fatta di ferro, che anzi a guardar bene credo sia uranio o addirittura plutonio, declami a gran voce il tuo mi spezzo ma non mi piego, con la brace negli occhi e il furore nella lingua, e così invece di tacere, scatta la valanga di risposte, di quelle taglienti e biforcute che non posso fingere di non sentire, anche se molte volte trattengo il fiato e lo faccio lo stesso. E poi il caldo, la stanchezza che ci sfinisce entrambe e ci fa indossare il nervosismo come se fosse una t-shirt, e il risultato finale non può essere che l'ennesima battaglia, con lacrime e bronci, scuse e perdoni, abbracci e carezze. Per poi ricominciare puntualmente dieci minuti dopo. Basta, amore mio, facciamo una tregua, un armistizio, una pace che duri un po' di più. Mordiamoci la lingua prima di ribattere, tu cerca di pensare prima di fare, che il cervello te l'ho fatto proprio bene e quando vuoi lo sai far funzionare alla perfezione, e io cercherò di contare fino a cento prima di dar fuoco alla miccia. Dai, possiamo farcela a ritrovar le chiavi.
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1 commento:
Tutto passerà, sono periodi, però aspetto con ansia il blog della pulcina!!! Io direi che è fatta di titanio, non di ferro!
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