mercoledì 16 gennaio 2008
Bagagli zen
Stavolta i bagagli li ho fatti di tacco. Al confronto con un trasloco iniziato già da dieci giorni e del quale ancora non si intravede la fine, riempire un misero trolley per una breve trasferta lavorativa è stato un gioco da ragazzi anche per una che notoriamente odia fare i bagagli. Per la serie prendiamo il lato positivo delle cose riesco insomma a vedere la prima cosa buona di tutto questo andirivieni di buste, scatole e cartoni che mi ha fatta diventare una perfetta imballatrice e un’ottima magazziniera. Impara l’arte e mettila da parte, diceva mia nonna, che con questi lumi di luna lavorativi non si sa mica mai. In effetti a questo punto potrei sempre riciclarmi all’UPS. In ogni caso mentre ieri sera infilavo in valigia maglioncini e fili di perle pensando agli abbinamenti e alle previsioni del tempo per ottimizzare volumi e colori, canticchiavo Patty Pravo, suggerivo verbi alla picci e pregustavo la cena argentina che mi aspetta a Milano. Con una tranquillità che ha sorpreso anche me. Del resto, mentre sei travolta da una valanga non pensi certo alla piccola frana a bordo strada, no?
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6 commenti:
Vengo anche io!!!
Scendo dalla mia nave in crociera e ti raggiungo!
Dove andiamo a cena?
nasinasi
Fare i traslochi non mi piace ma fare le valigie siiiiiii....scegliere gli abbinamenti...preparare il beauty e poi perchè comunque vuol dire viaggiare.....
Decisamente NO ! :-)
sei stata nominata, passa da me.ciao
Ben detto e fatto! ^_^
Come ho detto da me, mi sa che questi traslochi siano davvero terapeutici! ^_=
mmmmhhh...chi ci sarà in questa trasferta lavorativa che ti fa fischiettare Patty Pravo?
NOn mi sfugge niente!
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