giovedì 25 ottobre 2007

Soprattutto


Ci sono momenti in cui penso di essere dalla parte del torto, di stare sbagliando clamorosamente, di aver preso la cantonata della mia vita. Quando le altre parlano di palestra, di colf, di parrucchiere tutti i sabati, dell'ultimo modello Vuitton. In altri invece sono sicura che la strada intrapresa sia quella giusta, quella che ha voluto il mio cuore, quella che non ce ne sarebbe potuta essere una diversa. Il mio essere mamma, completamente, visceralmente, appassionatamente. Più ancora di essere donna, di essere moglie, di esser me stessa, io sono madre. Forse è sbagliato annullarsi così, rinunciare a un qualsiasi tipo di futuro professionale più gratificante, ché già chiamarla carriera mi pare troppo, per scegliere, anzi volere, bramare, pretendere un part-time che mi ha fatta automaticamente diventare l’ultima ruota del carro. E forse il fatto che le nonne non possono essere arruolate, una vorrebbe ma non può, l’altra potrebbe ma non vuole, di fondo è solo una scusa che ho issato a mo’ di vessillo per giustificarmi. Il mondo è pieno di baby-sitter, tate, ragazze alla pari, scuole a tempo pieno e campus estivi a quindicine intere. Basta pagare. Ma sono convinta che la busta paga più grassa che un ruolo diverso mi avrebbe garantito sarebbe bastata a pagare i conti, un po’ di shopping firmato e la piega settimanale, certamente, ma non sarebbe bastata a far tacere il mio cuore. Non c’è bustarella che tenga per un cuore di mamma come il mio, che si crede di essere l'unico e l'indispensabile e che forse prima o poi si accorgerà che non ne valeva la pena, chissà. Ma che adesso è così felice di mettercela tutta, di barcamenarsi ogni giorno come un acrobata sul filo, di arrivare a sera col fiatone. Felice di sgridare, di baciare, di arrabbiarsi, di lavare, di ascoltare, di esserci. All’uscita da scuola, pioggia o sole che sia. Al ginocchio sbucciato. Al segreto confidato. Alla bugia scoperta. Alle matite spuntate. Alle bambole rotte. Alla buonanotte e al buongiorno. Sempre e comunque, soprattutto mamma.
E fanbrodo all'ultimo modello Vuitton.

15 commenti:

ruben ha detto...

Depongo (un uovo) a tuo favore, e mi aggrego! Eccola qua, quella che lavora solo per lo stipendio, nonostante all'inizio della carriera (che poi non c'è mai stata) avesse regalato ore preziose di vita solo per sentirsi dire un "brava" dal superiore. E adesso che del "brava" non gliene frega un'accidenti, ma ritiene che le ore di vita (fuori dall'ufficio) siano più preziose di qualsiasi gratificazione professionale, e che l'unica vera gratificazione sia lo stipendio... si unisce al coro delle non-carrieriste, non-superpalestrate, non-sempre-tirate a lucido, non-mondane. Ma, grazie al cielo, stranamente moooolto felici.
Un abbraccio!

LauBel ha detto...

non sono mamma... ma il tuo post è stato un vero elisir; che bello... che voglia...

Anonimo ha detto...

Sono figlia di una mamma che, appena ha potuto (e negli anni 80 si poteva relativamente presto, mentre il part-time era agli inizi e praticamente inesistente) è andata in pensione. L'ho avuta accanto tutti i pomeriggi dalla prima elementare, tutte le volte che stavo a casa da scuola, tutte le estati. Ho un bellissimo ricordo di quei pomeriggi e di quelle giornate e mi sento di ringraziarla per quella scelta. Quindi un uovo a favore delle mamme/mamme (senza nulla togliere, sia chiaro, alle mamme/lavoratrici per necessità)!
sonia

Anonimo ha detto...

il cuore ha sempre ragione.
ne sono convinta da quando ho un'età vagamente intelligibile....
bacio
Barbara

Anonimo ha detto...

Splendida scelta, Gallina, non te ne rammaricare, e non lo dico come maschio, ma come padre. La gioia di oggi sarà la felicità di domani.

Francesca Palmas ha detto...

........sei stupenda! Ce ne fossero di più di mamme come te! parlo da figlia...

A-lbumina ha detto...

Eccone un'altra (in senso non buono, ma mooolto di più), a dirmi che mamma è bello....
Ancora non posso testimoniarlo direttamente, ma una cosa posso dirla: esiste e deve esistere, un valore più profondo nelle cose, nella vita.
E se tu senti di averlo trovato, allora tienitelo stretto e continua ad essere orgogliosa.
Bacio
A.

copenhagen_by_bike ha detto...

oggi purtroppo le mamme devono conciliare il lavoro con i figli. mia mamma (non paga delle due figliole messe al mondo e cresciute e ormai grandi) è ora babysitter di una graziosa bimba, figlia di genitori che lavorano 12 ore al giorno. Spesso si sente chiamare "Mamma" anzichè "Maria". ecco...così no! mettere al mondo dei bimbi per poi non crescerli e trovarseli lì pronti e cresciuti, educati da altri non mi va. non sono mamma e forse qualche mamma lavoratrice avrà da ridire, ma io, cara Gallina, la penso come te!

Giuliana ha detto...

gallina, non so. ho visto mamme-perfette franare con gli anni molto più che mamme-part-time. essere mamma-part-time non è facile, ma ti dà la sensazione di essere qualcuno, una persona.
mi dispiace, io non riesco ad essere come te. farei qualunque cosa per mio figlio, ma smettere di esistere fuori dalla sfera della sua vita no, questo non posso farlo, non posso nemmeno pensarlo.
tu però brava, la tua è una scelta molto coraggiosa :)

Anonimo ha detto...

quando mi chiedono qual'è la cosa più belal che ti sia successa, io rispondo partorire.

Più di così che ti devo dire. Però io non ho rinunciato alla mia carriera, si fa per dire. O forse l'ho fatto e non me ne sono neanche accorta.
Per la Vuitton chi se ne frega, tanto anche se potessi comprarmela, adosso a me sembrerebbe comunque un falso.
Ciao a te ed ai tuoi pulcini
Clio

Gallinavecchia ha detto...

@ Giuliana - non vorrei che tu mi avessi fraintesa, non volevo parlare di mamme migliori o peggiori, non ne avrei nessun titolo e, soprattutto, credo che la qualità di una madre sia fatta dall'amore che trasmette ai suoi figli, indipendentemente dal fatto che sia una casalinga, una donna in carriera o una mamma part-time come lo sono io. E se di coraggio vogliamo parlare, ai miei occhi è la tua una scelta coraggiosa. La mia è stata forse una scelta d'amore, ma non sempre seguire il proprio cuore significa intraprendere la strada giusta. Un bacio.

@ tutti gli altri - grazie infinite.

Giuliana ha detto...

non c'è nessuna idea di migliore o peggiore, le mamme sono mamme e basta. però credo che ci voglia più coraggio ad accogliere la nostra nuova vita senza portarsi dietro niente che continuare a tirarsi appresso parti come il lavoro, la carriera (ma quale carriera, tutt'al più una cOrriera :D), la vita sociale.
ti auguro ogni bene :)

Anonimo ha detto...

sono d'accordo con te. E' durisima, ma credo che i bimbi si ricorderanno della presenza della mamma ( e del papà) da grandi. E ciò non significa annullarsi come persone, ma rendersi conto della grande e bella responsabilità nel crescere le creature. bacioni.

Annachiara ha detto...

Io proprio guarda ti invidio che c'hai già la pupa grande...poi mi dico che ci vuole un cammino per diventare grandi, ed accanto alla mia bambina ci voglio essere anch'io!

Anonimo ha detto...

L'importante è che tu proceda lungo la strada che hai scelto.

I dubbi servono a riconsolidare le scelte. Se fosse tutto facile e scontato, avrebbero un po' meno valore, no?

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