Che bellissima giornata. Semplice, pura, rara. E proprio per questo meravigliosa. Di quelle giornate che iniziano presto, quasi all'alba, che l'esser mattinieri è caratteristica di ogni buon branco che si rispetti. E quello dei lupetti non può certo essere da meno. Di quelle che vecchi jeans e comode sneakers bastano e avanzano, felpa legata in vita e capelli selvatici tenuti a bada da un elastico, da mamma lupa per l'appunto. Di quelle da zaino in spalla, vecchia coperta da buttare in terra e pranzo al sacco in quantità industriale, che l'appetito non mancherà di certo tra i giovani lupacchiotti, figuriamoci tra i più datati. Di quelle che fortuna che c'è il sole e anche una brezza leggera tanto per ricordarci che signori, perbacco, siamo in Autunno. Di quelle che la picci non la tieni nel letto un minuto di più, tanta è l'eccitazione e la voglia di partecipare, di scoprire, di giocare, di fare il suo ingresso. Di quelle che inizia a cinguettare alle sette del mattino e smetterà solo a tarda sera, testa ciondolante nel sedile di dietro, arruffata, sporca, sudata e infine addormentata. E così ricca dentro. Di quelle che si chiacchiera e si ride con chi si conosce già e poi anche con gli altri, che dopo cinque minuti è come se ci si conoscesse da una vita. Di quelle che l'indice impazzisce e inizia a scattare a raffica sull'otturatore perché ogni momento sembra più intenso di quello appena trascorso, fammi vedere com'è venuta, guardami, levati le dita dal naso. Di quelle che la torta salata che hai preparato per il concorso di cucina delle mamme lupe sfigura un po' in mezzo a certi manicaretti da rivista, ma nella sua allegra semplicità è lì che sorride a tutti e ammicca invitante, assaggiami dai che son buona anch’io. Di quelle che quanto tempo che non mi divertivo così, che stavo bene con gli altri, che non assaporavo questa gioia fatta di piccole, piccolissime cose. Impalpabili quasi. Di quelle che ti auguri tornino presto, prestissimo, speriamo, chissà. Di quelle che strabocchi di contentezza per l'allegria di tua figlia, per l'amore e la passione che traspare dalle parole, dai gesti e dal cuore dei suoi nuovi capi, per la fortuna di averli incontrati sul tuo e sul suo cammino. Di quelle che, mannaggia, avessi una trentina d'anni di meno, quel cappellino lo indosserei proprio volentieri. Di quelle che si impara da piccoli a diventare grandi. Ma anche di quelle che si impara da grandi a ritornare piccoli.
10 commenti:
benritrova mamma lupacchiotta,emergo or ora dalle polveri.
Valeria
bello il tuo blog...grazie per essere passata da noi.
Ciao Gallina,
non aggiungo vecchia perchè non mi piace.
Ho visto la foto che hai su questo post e c'è una bambina che viene al mare con noi e che va a cavallo che assomiglia moltissimo alla bimba... Non so se sia lei ma se lo fosse è talmente carina che, se fossi più giovane vorrei portare quel capello anch'io.
Ciao
Clio
arrivo da eio.sei bravissima. ritornerò.
signoradicampagna
@ Clio - non penso si tratti della stessa bimba - sebbene mia figlia sbavi per imparare ad andare a cavallo, questa non è ancora entrata tra le sue innumerevoli attività ;-)
Le cose piacevoli piccine sono le più belle...e a volte sono le gioie più grandi :)
Deeve essere una bella emozione cara mamma... ;-)) purtroppo non sono mai stata una lupetta, ma ho sentito tanti racconti al proposito!
bacioni
un cappellino per essere felice....quando si dice delle piccole cose...
:)
un bacio
Barbara
Guarda che non è mai troppo tardi. Hai visto i miei post del 1° agosto scorso? Se li hai persi, vai a rivederli.
http://www.bistrotchezmaurice.com/2007/08/01/one-world-one-promise/
Buona caccia!
Mio figlio deve fare la promessa e cercando qua e là abbiamo trovato il tuo post: l'ho letto e si è emozionato. Complimenti, ho scoperto una parte di lui che non conoscevo. PS: anch'io ho fatto il lupetto un pò di ......anni fà e ho ricordato la notte della mia prima uscita passata in bianco.
Grazie e penso che ritornerò a leggere altre cose.
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