martedì 8 marzo 2011

Di sonno e spazzatura

A volte mi sembra di essere fatta al contrario. E’ la stagione del risveglio, del fermento, nonostante il freddo la mattina gli uccellini cantano già l’Inno alla Gioia, le camelie stanno sfoggiando fiori fantastici da almeno quindici giorni e il caprifoglio è già ricoperto da centinaia di piccoli ciuffetti verdi. Tutti lì ad uscire dal letargo, a far tardi la sera, apericene e partite di calcetto a gogò, ed io ho un sonno che nemmeno mi avessero fatto l’anestesia. Bene signora, adesso conti fino a cinquanta, e già a sette sono stesa. Praticamente uno zombie, palpebre di piombo e sbadigli in agguato ad ogni angolo. Oggi c’è addirittura mancato poco che mi addormentassi alla scrivania. Una dose massiccia, ecco quello che mi ci vuole. Sì, sì, una bella overdose. Vitamine, oligoelementi, pappa reale, minerali assortiti, magari anche un po’ di kriptonite e pure qualche fiore, anche se non è di Bach. E visto che siamo a scialare, mettiamoci pure una manicure e una messa in piega. Sono convinta che mi si spalancherebbero gli occhi di botto e troverei la forza, che si pronuncia voglia, per andare avanti a sistemare quella benedetta stanza che è avanzata dopo i famosi lavori dell’Opera del Duomo. Mai, mai lasciare qualcosa di non finito dicendo lo faremo poi, equivale a firmarsi la condanna e rimanere con questa strana cosa ammezzata per il resto della vita. Se aspetto che si decida il galletto posso anche morire nel frattempo. Sa bene che una volta svuotata di tutto quel ciarpame che l’ha invasa dovrà darci dentro di intonaco, imbiancatura e probabilmente anche di impianto elettrico e zanzariere, così glissa abilmente sull’argomento dicendo che intanto è bene che inizi io a decidere cosa tenere. Che assurdità, come se io potessi buttare via, che prima di riempire sacchi di spazzatura preferirei tagliarmi un braccio. Anche perché tutto quello che c’è è già stato selezionato quando abbiamo fatto il mezzo trasloco, quando ho svuotato la casa dei miei, quando ho messo da parte per, che nella mia vita c’è sempre un mettere da parte per. Avevo deciso un pezzettino per giorno. Ieri è stata la volta di alcuni oggetti e un po’ di fotografie. Oggi è toccato alle conchiglie, tutte lavate una per una e messe ad asciugare come quando si torna dal mare. Nemmeno mi ricordo più da dove vengono, Seychelles e sicuramente Argentario, probabilmente un po’ di Salento ed anche Sardegna, tutte lucide e brillanti come fossero state trovate stamattina. E tutte nuovamente nel cubo di vetro, finalmente lucido anche lui. Domani forse toccherà ai libri, se non mi addormento prima. Di questo passo arriverà l’estate e la stanza sarà ancora un mezzo magazzino. Speriamo che per allora però perlomeno il sonno mi sia passato, le apericene estive sono quelle che mi piacciono di più.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Io la messa in piega me la vado a fare domani...con la tinta e pure il taglio nuovo......e ieri ho comperato pure n'à borsa in saldo!!! Così vediamo se parto in sprint con il rinnovo generale di primavera...eccheccavolo.....scherzi a parte, ti ho conosciuta tramite la kriegio....sei moolto simpatica...passa da me va??!!!

Carmine ha detto...

dai un attimo e si torna alle apericene, un po di zenzero? che stimola il metabolismo?

fux ha detto...

Ciao, bella gioia!
Era un po' che non passavo di qua.
Che belle cose che mi hai scritto dalle mie parti....
Tanti tanti baci e abbracci.
Franci

silvia ha detto...

ma si può farsi una risata per la meraviglia fashion del sacco della spazzatura? condivido tutto. anche la ricrescita.

PaolaFrancy ha detto...

io son così: tengo tutto, tutto, tutto.
a volte mi faccio paura da sola.
quindi ti capisco, benissimo :)
paola

(pensa che io addirittura ho bottigliette di sabbia tropicale ovunque...il bello è che non so nemmeno dire dove le ho prese perchè non l' ho scritto.
penso proprio di buttarle.
sì, un domani. forse.......:D)

Anonimo ha detto...

...e un salto anche di quà, SEMPRE!!
Grazie anche a te di esserci.
Bacioni
Roberta (Rupi68)

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