martedì 31 gennaio 2012

Neve o non neve

Che banda. Certo che questa città è davvero strana. Per anni la neve era un problema che al massimo arrivava a Barberino del Mugello e ai fiorentini non restava che vedere i servizi imbiancati dei telegiornali o andare a fare a pallate alla Consuma. Poi è arrivata l’incredibile nevicata dell’anno scorso, con la città in tilt per ore, traffico bloccato, gente che ha dormito in auto in superstrada e tutte le scorte esistenti di catene da neve e Moon Boot esaurite in mezz’ora ed abbiamo capito che, guarda un po’, può nevicare anche a Firenze. Ecco quindi che a distanza di poco più di un anno la città è nuovamente in fibrillazione per la neve che tutti i meteo del globo danno in arrivo dalle sedici di oggi ma che per adesso non si è fatta proprio vedere, tranne per qualche goccia di pioggia gelata abilmente camuffata da nevischio, che del resto essendo già in pieno Carnevale anche la pioggia ha il diritto di mettersi in maschera. Il comune, per non farsi cogliere nuovamente impreparato, ha acquistato non si sa quante tonnellate di sale ed ha già piazzato una ventina di spalaneve in giro per la città che con fare minaccioso e vagamente inquietante scrutano il cielo da ore pronti ad entrare in azione alla prima avvisaglia, mentre nel frattempo tutti, proprio tutti, si trasformano in esperti di meteorologia, dissertano di zero termico e umidità e twittano incessantemente da stamani sull’indirizzo aperto appositamente per il grande evento. Tutti i comuni limitrofi hanno dichiarato da ore la chiusura delle scuole per domani e qualcuno anche per dopodomani, mentre il nostro Matteo, forte della sua invincibile armata di mezzi spargisale ha decretato che a scuola domani ci si va eccome. Io per ora guardo fuori e vedo solo un giardino mesto e bagnaticcio ma chissà, forse la neve arriverà davvero e domattina troveremo un grande manto bianco. Peccato che il buon Matteo non abbia pensato che non tutti usano l’auto e che bastano pochi centimetri di neve e ghiaccio per trasformare i marciapiedi in trappole mortali, soprattutto per i bambini che vanno a scuola a piedi trascinandosi i loro trolley da mezza tonnellata. Vedremo. Nel frattempo la città twitta e la ricerca spasmodica del primo fiocco continua nel buio della notte.

giovedì 26 gennaio 2012

Non sono pronta

Sì, stai diventando grande davvero. Anche se ci sono ancora tanti momenti di coccolite e di strullaggini e di sciocchi capricci nei quali sei ancora la mia piccola pulcina, ce ne sono tanti altri in cui mi accorgo che hai salito un altro gradino e stai allestendo il gran pavese preparandoti all'ingresso ufficiale nell'adolescenza. Se da un lato ne sono felice ed inorgoglita, dall'altro ne sono anche un po' spaventata e sorpresa. Insomma, come sarebbe a dire, quando è successo, perché non sono stata avvisata? ma anche se lo fossi stata so bene che non sarei mai stata pronta lo stesso. Quando mai si può esser pronte a vedere la propria figlia che diventa grande, che si rimira nello specchio prima di andare a scuola mettendosi il lucidalabbra rosato e che sceglie meticolosamente il micro sticker floreale da applicarsi sul pollice prima dello smalto. Non si può essere pronte a vederla spippolare col cellulare a velocità supersonica e sentirla disquisire di scambi di immagini via bluetooth con tali dettagli tecnici che nemmeno il call center della Tim. Tantomeno si può essere pronte alle sue rispostine morbide come la carta a vetro, alle frasi taglia e cuci che neanche la Singer ed al ribattere all'infinito come un martello pneumatico fino allo stordimento totale dell'avversario che si ritrova all'angolo senza neanche una vaga idea di come fosse cominciata la discussione. Guardo incredula la cornice d'argento sulla credenza che mi accoglie ad ogni ritorno a casa, uno scricciolino biondo di un paio d'anni nel verde dei pascoli montani, e sembra davvero solo ieri. Poi guardo il mio viso sorridente, nella stessa fotografia, e quello di tuo padre, ed in effetti a ben guardare non sembra affatto solo ieri, mannaggia. Del resto tuo padre compie mezzo secolo proprio oggi, anche se lui parla di errore anagrafico e sostiene di averne al massimo trentadue, ed una figlia che va per i tredici pare del tutto adeguata all'età. Ma ciononostante non riesco ad esser pronta, a pensare concretamente che uno di quei licei che abbiamo visitato recentemente tanto per avvantaggiarci e cominciare a ragionarci su, tra circa un anno accoglierà la tua iscrizione. No, non sono pronta a vederti mollare gli ormeggi e navigare libera, a vederti aprire le ali e volare via, a vederti camminare da sola e andare lontano. Bisognerà che stavolta sia tu a prendermi per mano.

giovedì 12 gennaio 2012

Nuovo gennaio

Gennaio, si riparte, si ricomincia, punto, a capo e un nuovo capoverso, con la maiuscola piena di ghirigori e colorata a mano come nei libri antichi. Mi piace quest'aria di nuovo, di fresco, di pagine bianche da riempire, come quelle del mio calendario, quest’anno stracolmo di gatti, che si capisce subito che è un regalo perché se lo avessi comprato io sarebbe stato pieno di cani, non che io abbia niente contro i gatti, per carità, a parte una bella allergia al loro pelo, ma per i cani, non c’è storia, ho proprio un grande amore. Fogli tutti da riempire, anche se ci vorrà un attimo, un lampo, e prima ancora di rendersene conto saranno straboccanti di appunti e orari e cancellature e notabene di ogni tipo. Mi piace lo spazio ritrovato in soggiorno dopo che albero, presepe, ghirlanda e addobbi assortiti sono tornati in cantina dove dormiranno nei loro scatoloni per i prossimi undici mesi o giù di lì, il pavimento mi sembra più grande, più bianco, la luce che filtra dalle finestre mi pare già più chiara, ma forse e' solo un'impressione regalatami dal nuovo tralcio di bocci che una delle orchidee sul davanzale ha deciso di sfornare mentre eravamo in montagna. Incredibile, orchidee che non solo campano che e' una bellezza ma che rifioriscono pure, e son anche quelle dell'Ikea, e qui le questioni sono due: o c'ho un pollice verde bestiale oppure il fatto che le orchidee sono delicate e' una fandonia pazzesca. Propendo per la seconda. Mi piace quest’atmosfera da fiera del bianco, dove anche il copripiumone in colori tenui dona subito una luminosità nuova al mio letto, vedere le primule multicolori in vendita al super e trovare il pezzo di muro giusto dove appendere quel cuore di legno bianco ricevuto in dono a Natale sbucciandosi un dito nel tentativo di attaccare il chiodo. Mi piace l’idea della ripartenza, del lasciarsi dietro tutte le cose storte dell’anno vecchio e pensare di ricominciare a camminare in modo migliore, sotto una luce più buona. Non sarà così, ma mi piace pensarlo.

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