sabato 23 marzo 2013
Di soppiatto
Ma sì che è arrivata. Zitta zitta, in punta di piedi,
senza farsene accorgere, un po’ come a voler fare uno scherzo, un’improvvisata.
Signori, son qua. E’ bastato aprire
le finestre stamani per accorgersene, e star lì due minuti in più ad annusare
l’aria, ad ascoltare quello che solo sembrava silenzio ma che in realtà era un
tripudio di suoni, ad osservare la luce nuova che ammantava il giardino.
Caspita, è arrivata davvero. Nonostante il cielo grigio e spesso di ieri che ha
accompagnato la consueta caccia alle uova delle pulcine, quest’anno giocata in
anticipo come le partite di calcio, che la trasferta romana della cugina non ne
avrebbe consentito lo svolgimento la prossima settimana. Nonostante il mio
piumino lungo e scuro che fino a ieri mi stringevo addosso rabbrividendo e che
adesso dovrò correre a rimpiazzare nell’armadio con qualcosa di più leggero,
probabilmente il cappottino di panno, quello con i fiori sul collo, che fa
tanto madame frou-frou. Qualche avvisaglia in realtà c’era stata, con le camelie
che impavide avevano iniziato a fiorire sotto la pioggia torrenziale degli
ultimi giorni e le gemme dell’albicocco che lasciavano intravedere i primi
petali rosati, ma il concertino di stamattina, quello che ancora adesso sta
entrando dalle finestre aperte e che non finirei mai di ascoltare, come se fosse
Zubin Mehta a dirigerli, passerotti, merli e forse anche qualche rondone,
quello è stato davvero il calcio d’inizio. Anche se il cielo tornerà a farsi
grigio in serata, e la pioggia a cadere noiosa nei prossimi giorni, il sapere
che lei comunque è arrivata e che si sta accomodando in poltrona, sistemando le
sue cose con grazia come si addice ad una signora, mi dona un’inaspettata
serenità, un piccolo briciolo di gioia, da chiudere nel pugno stretto e custodire
con cura. Che i festeggiamenti abbiano inizio. L’albero di Pasqua è già pronto
e agghindato da qualche giorno, con l’uovo nuovo di zecca, come da tradizione,
quest’anno un piccolo capolavoro di fiorellini lavanda. Uscire in
giardino a prendere qualche camelia da far finire di fiorire in casa prima che
le prossime piogge se le portino via tutte sarà roba di cinque minuti. La
maglietta keep calm da infilare nell’uovo della pulcina è già stata affidata al
servizio postale di Sua Maestà. Inaugurare il nuovo gloss rosato anche solo per
star lì a stirare la solita montagna di panni che mi aspetta al varco sarà un
piccolo segreto tra me e il mio specchio. E correre a comprare quella cassettina di fragole
che mi faceva l’occhiolino al supermercato per trasformarla in una dolcissima
bavarese. Niente male per una primavera arrivata di soppiatto.
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