lunedì 14 marzo 2011

Tris di primavera

Nonostante oggi il cielo fosse così nero da pensare che qualcuno lassù avesse inavvertitamente rovesciato la boccetta dell’inchiostro e il vento ancora così freddo e pungente da spettinare, ho sentito distintamente quell’aria dolce, di zucchero, di pasticceria alle cinque del pomeriggio quando arrivano i bomboloni caldi. E’ qui, perbacco, ci siamo, è arrivata davvero stavolta e non ho la minima intenzione di farmela scappare. Se decido che è già primavera forse riuscirò a convincere anche lei e resterà davvero. In fondo, basta crederci. Se ci credono così bene le mie camelie, tutte vestite a festa di fucsia, di bianco e di rosa e pure il mio albicocco che ha deciso di aprire il primo fiore proprio oggi, posso pur crederci anch’io. Mentre camminavo la mia mente stava già ballando un valzer nell’armadio, volteggiando tra abitini, blazer e camicette, correndo fino alle magliette e osando spingersi fino ai piedi nudi. Quando mi prende così sono pericolosa, molto pericolosa, devo festeggiare, sancire, toccare subito con mano. L’avrei scritto a caratteri cubitali con la bomboletta spray, fatto passare in cielo un aeroplanino di quelli che si tirano dietro il messaggio dei gelati Sanson, gridato col megafono, è primavera! Ed infatti ho festeggiato, ho sancito, ho toccato con mano, su questo non vi è dubbio. Soprattutto toccato con mano, sia gli oggetti che il portafoglio. La sindrome in questione si chiama impulse buying e può colpire chiunque all’improvviso, anche chi ci lavora tutti i giorni con questa strategia di mercato, come la sottoscritta, che in tal caso però non può far altro che soccombere alla malattia. Un po’ come l’otorino col mal di gola o il carrozziere con la macchina graffiata, ogni tanto tocca pure a loro. In meno di un quarto d’ora e in circa quindici metri di strada il mio momento di euforia mi ha resa felice proprietaria di tre paia di calzature favolosamente primaverili e deliziosamente a buon mercato, God save the queen and the outlets. Non ho neanche provato a resistere, non ce l’avrei mai fatta. E mi sono fatta travolgere da un bellissimo viola campanula, uno scicchissimo grigio tortora e un blu navy casual e sportivo che sembrava aspettasse proprio me. Poi l’attacco passa, ci si ritrova sul marciapiede con due grandi sacchetti in mano e un centinaio di euro in meno nel portafoglio, e si sorride beate al mondo che ci circonda, nel momento esatto in cui inizia a diluviare di brutto. Realizzo che le scarpe scamosciate dovranno restare nelle scatole ancora un po’ e che forse non è ancora arrivato il momento di tirare fuori la gonnellina a fiori. Ma non avevo detto che era arrivata la primavera?

6 commenti:

DaniVerdeSalvia ha detto...

Intanto è arrvata nella tua scarpiera... :)
Deliziose!

La Sbullonata ha detto...

E' un periodo di magra stecchita, quindi cammino con i paraocchi per non farmi fuorviare dalle vetrine.
Peccato che ci sono le vendite on-line...

PaolaFrancy ha detto...

ah, beh! che bel modo per dare il benvenuto alla primavera!!!
bellissimi acquisti! grande gallina! :DDD

un abbraccio,
paola

Anonimo ha detto...

Non ci riesco ancora, beata te! Oggi diluvia, ho rimesso gli stivali da pioggia ombrello e completo da battaglia....
Lunedì però arriva ufficialmente e se soltanto il sole vorrà darmi una mano, potrei armarmi di portafoglio e sguardo da squalo3 e tatatatata.....all'umore fa sicuramente un gran bene!
Intanto complimenti alle tue new entry!
AmicaVirtuale

Mammamsterdam ha detto...

Non è che di quelle viola avessero la 42, vero/ No, che lo dico a fare. (Stupende comunque)

Gallinavecchia ha detto...

@ Mammamsterdam - non ci crederai, ma mi sono fermata al negozio a chiedere... ma purtroppo il 42 no, non ce l'hanno proprio :(

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