Sulla pancia mi è spuntato un bel ricamino di cinque o sei punti, piuttosto bruttarello a dir la verità, che la tintura rossa delle medicazioni quotidiane rende ancora più sinistro e che, molto probabilmente, si trasformerà in una simpatica cicatrice che decorerà per sempre la mia pelle. La cosa però in realtà mi lascia piuttosto indifferente, non mi importa granché di ritrovarmi con questo tatuaggio poco sopra all’ombelico. C’è chi si fa apposta una vezzosa farfalla sulla spalla e chi si immortala la caviglia con una lucertola maliarda. Io avrò un salame sulla pancia. Del resto il mio amore per gli insaccati è noto, quindi non mi parrebbe neppure tanto fuori luogo. E poi forse pian piano sbiadirà. In ogni caso chìssene, come dice in gergo scolastico la mia figliola. La cosa importante sarà il responso che mi arriverà per posta, nient’altro. Così, visto che i punti tirano, pizzicano, dolgono un po’ e devo cercare di evitare sforzi particolari, ignoro bellamente il Kilimangiaro di panni da stirare e mi dedico a scaricare un po’ di fotografie dalla mia macchinetta che ultimamente lavora a pieno ritmo. Riguardare le foto di giornate liete e serene fa bene all’anima, bisognerebbe proiettarle tutti i giorni sui muri di casa per ricordarsene e gioirne, anziché seppellirle in un angolo remoto del disco fisso del pc. Giorni di sole e di campagna toscana, di bicchieri di vino, di botti, di cantine e vigneti a perdita d’occhio. Maggio è un mese ricco di questi avvenimenti, che ogni anno diventano sempre più numerosi e che il galletto non si perderebbe mai per niente al mondo, trascinando nei suoi girovagare per vigne e fattorie anche me e la pulcina, che a forza di bazzicare questi luoghi stiamo diventando anche noi delle vere appassionate. Lo splendore della tenuta Ruffino di Poggio Casciano ci ha accolti in una mattina luminosa, facendoci trascorrere una giornata speciale ricca di emozioni e sensazioni, percorrendo i curatissimi vialetti dei giardini all’italiana, nella frescura delle cantine di pietra o sorseggiando un buon vino nella terrazza inondata di sole e di vento. L’eleganza della tenuta Il Borro nei colli aretini, tra splendidi cavalli, boschi secolari e infiniti vigneti, dove nella giornata dedicata a Cantine Aperte siamo stati accolti con gentilezza e grande ospitalità. La semplice bellezza della tenuta Vitereta, dove nella stessa occasione abbiamo fatto una grandiosa merenda a base di squisiti salumi, incredibili formaggi e naturalmente dell’ottimo vino, mentre il sole iniziava a calare lentamente e il vento faceva increspare di mille piccolissime ondine l’acqua turchese della splendida piscina. Sorrisi, chiacchiere, risate. Ricordi bellissimi, di giorni semplici e puri, sinceri, fatti di poco o di niente. Ricchi di quello che basta.
5 commenti:
Sul "salame" potrai sempre far tatuare un capocollo.
Continua ad ignorare il Kilimangiaro, fa parte della terapia, come il rivedere le belle foto dei magnifici posti.
Libiamo!
DaniVS
Ma che posti meravigliosi! Per il salame concordo con la Dani; sai che lei su queste cose ha sempre ragione...
E per le foto...scusa, ma perche' non investi in un proiettore a muro e quelle immagini che ami tanto non le proietti veramente sui muri di casa???
Non e' una cosa cosi' folle in fondo.
Dai, che quei cavolo di 6 punti saranno l'unico brutto ricordo di quest'esperienza. Pensa che io ne ho 5 in fronte da quando avevo 3 anni. E non sono mai stata cosi' spiritosa da pensare a un tatuaggio.
Un abbraccio, Paola
Ke carino il tuo blog..simpatico e belle foto..
Auguri x la guarigione..ci vorrà qlk tempo x non sentire più tirare e pizzicare, ma x fortuna poi passa.
Ciao
Ro
che posti !
grazie per le foto, che vien sempre voglia di toccare con mano prima o poi. il fastidio passa e la cicca sarà un trofeo in più. uno skilift per i panni? servirebbe anche a me.
fai la brava. non strafare davvero che i punti son bastardi.
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