lunedì 11 gennaio 2010
I vecchi amici
Ieri è stata una giornata speciale, di quelle che nemmeno ogni cento e nemmeno ogni mille. Del resto che non ci riunivamo insieme tutti quanti erano così tanti anni, più di dieci. Troppi. Con alcuni sei ancora in contatto strettissimo e fanno proprio parte di coloro che ti telefonano per sapere come va, con i quali condividi cene e vacanze e che hai scelto come madrina per tua figlia o testimone alle tue nozze. Altri invece sono sfuggiti via con gli anni, dalla vita e quasi anche dalla memoria, ricordi sbiaditi legati ad un periodo bellissimo che abbiamo condiviso insieme e che non si ripeterà. Altri giri, matrimoni e separazioni, figli di cui sapevi ma che non avevi mai visto, professioni cambiate come il colore dei capelli. Cosa fai adesso, dove abiti, che classe fa tuo figlio. Ciononostante, quando siamo arrivati e ci siamo guardati negli occhi, è bastato un attimo, un nanosecondo, ed eravamo ancora gli amici di un tempo, quel gruppo di ventenni che per tanti anni ha condiviso le serate, le vacanze e quei meravigliosi fine settimana in quella casa di montagna che ci ha visti crescere intorno a un focolare e poi spiccare il volo. I baci, i sorrisi, gli abbracci, le lacrime da ricacciare giù a forza. Eravamo noi, uguali a quelli di un tempo. Le stesse battute, i modi di fare, l’allegria. Nessuno ha fatto caso ai primi capelli grigi, alle rughe, agli occhiali o alle pancette arrotondate, gli occhi erano tutti per noi e per i nostri fantastici figli. Guardateli. Guardate che cosa abbiamo saputo fare. La padrona di casa, la single incallita a quei tempi, è adesso una perfetta donna in carriera e splendida madre di tre. Il vecchio ed indiscusso capo del gruppo, quello la cui parola valeva sempre doppio, che però non si sapeva bene cosa sarebbe riuscito ad imbastire nella vita, è lì seduto in elegantissimo abito grigio, affermato professionista, che divide la sua vita tra due donne e due figli. Le coppie storiche, quelle inossidabili, che resistono ancora alle intemperie della vita e non lasciano vedere nemmeno una macchiolina di ruggine. Le coppie nuove, gli ex, i fidanzati. Tutti arrivati lì per questa bellissima riunione, armati di teglie di lasagne, taglieri di salumi e formaggi e torte salate a profusione, incuriositi e anche un po’ timorosi, chissà, magari qualcosa andrà storto. La cosa bella è stata accorgersi che non è andata affatto così, che il clima era fantastico e che nessuno aveva voglia di venir via, neppure i nostri figli che giocavano insieme come se si conoscessero da una vita anche se alcuni si vedevano per la prima volta, e che sarebbe stato bello tornare indietro nel tempo per srotolare i sacchi a pelo e restar lì a dormire sul pavimento, come allora. Ci siamo lasciati con una promessa e, per quanto mi riguarda, farò di tutto perché si riesca a mantenerla.
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4 commenti:
Ciao Gallina, che bello questo post...mi frullava in testa qualcosa sull'amicizia da parecchio! E poi buon anno!
Hi Sister!
Che bel momento che ci hai raccontato! Quasi quasi ho un pò d'invidia.... Togliamo il "quasi quasi".
DOVETE ritrovarvi più spesso. Non tanto da inflazionarvi, ma più spesso.
Baci,
D.
wow! pensa che a me piacciono persino quei film anni '80 in cui si ritrovano tutti gli ormai "vecchi" ( uffaaaaaaa ) compagni di classe ... e c'e' sempre la bella, lo spaccone, lo sfigato ... e tutti sono rimasti tali ... !
essere i protagonisti di una giornata cosi' deve essere, ovviamente, ancora piu' bello!
io ho perso di vista tutti ...
paola
I figli ovviamente colgono tutti i messaggi subliminali, tutto il vissuto, tutto il non detto, tutto il vostro conoscervi bene e stare bene insieme, e per forza si sentono in famiglia, dai.
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