mercoledì 22 aprile 2009

La volata

La volata non è quella dei ciclisti, che verso fine gara saltano in avanti come razzi e dopo una pedalata a motore acceso tagliano il traguardo esultanti. La volata in casa nostra è quella che prendo io quando mi arrabbio con te come ieri sera. E' vero che a quell'ora siamo stanche e nervose entrambe e mi dico sempre di contare fino a dieci, ma in certi casi non basterebbe neppure contare fino a mille, e così sento il plop dell'ultima gocciolina che fa traboccare il vaso e invariabilmente esplodo. Non sono una mamma cattiva o sbagliata, nonostante i miei tanti difetti sono sicura di questo, ma ritengo davvero importante insegnarti il rispetto, in un mondo che, a partire dalla scuola purtroppo, non conosce praticamente più il significato di questa parola e, forse, è proprio per questo che ti risulta così difficile impararlo. Se è vero che ridiamo, giochiamo, ci abbracciamo e scherziamo tanto, è anche vero che io sono e resto tua madre e tu sei e resti mia figlia, e certi limiti non si possono e non si devono travalicare mai. Posso essere la tua confidente, il tuo sostegno, la tua spinta e il tuo rifugio, ma l'amica è meglio farla fare alle tue amiche. E quando tua madre ti dice di no tu dovresti fermarti lì, incupendoti magari, lottando con le lacrime forse, dandomi pure della cattiva, ma un no dovrebbe poter essere sufficiente. Ma tu insisti, insisti fino allo spasimo, rispondi male e ribatti all'infinito. Una jena con la plastica. Ed è lì che io perdo le staffe e poi vien giù la casa, scattano le punizioni e la serata volge al grigio scuro, anzi facciamo pure al nero. E mentre tu mi guardi come si guarderebbe un ufficiale delle SS che ha appena decretato una condanna a morte, io soffro in silenzio e inizio a farmi mille domande. Avrò sbagliato, sarò troppo severa, sarò troppo cattiva. Non so se noi due siamo più uguali o più diverse, se questo prenderci di punta come due guerrieri armati di lancia che si corrono incontro fino al clangore delle armi ci renda peggiori, o migliori. Con te è sempre stato così, tutto bianco o tutto nero, fin da piccina, o eri serena come un angioletto o strepitavi come un'aquila. Tu vai a letto arrabbiata, io mi metto a tagliar nastrini tesa, triste e nera come la notte che ci avvolge. La mattina arriva e la volata nel frattempo è sbiadita, è passata. Ci abbracciamo e bastano poche parole. Pace? Pace.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Fai bene ad essere come sei..vedrai che crescerà bene e un giorno ti ringrazierà. Io ho fatto uguale con la mia mamma.

elli

giardigno65 ha detto...

Sono battaglie per fortuna, nono è la guerra. Pace sempre e comunque

Elena ha detto...

come mi ritrovo in queste tue parole...

Laura ha detto...

Posso dirtelo? Meno male! Anche io con Carlotta vivo queste situazioni estreme, con lei e me di punta per poi adorarci e coccolarci. Ma leggendoti mi sembrava che tu con la tua pulcina non avessi mai discussioni e mi sentivo...diversa!!! Allora siamo tutte sulla stessa barca, con queste streghette di 9 10 anni che fanno le prove di forza con noi! ;)

PaolaFrancy ha detto...

che dirti??? approvo in pieno ... noi siamo mamme, prima di tutto. e per questo il nostro compito è anche quello di crescere bambini rispettosi che riconoscano in noi l' autorità ( per quanto ci è possibile ... )ma anche l' amore.
è un fragile equilibrio che per essere mantenuto ha bisogno di qualche piccolo scossone, come questo ...
sei una buona madre, sì sì, ne sono sicura.
un abbraccio, paola

Gallinavecchia ha detto...

@ Laura - mai discussioni?!? magari! ;) No, ci sono eccome, a volte più lievi di questa ma ci sono praticamente ogni giorno. Siamo assolutamente sulla stessa barca :)

Annachiara ha detto...

E' tristissimo andare a letto senza essersi abbracciate, lo capisco perché pure a me fa male. Ma io penso che sia meglio sbattere contro un muro di mattoni e farsi male, piuttosto che contro un muro di gomma e non sentire mai il dolore....

Mammamsterdam ha detto...

Non sei cattiva, non sei severa, sei solo una donna, non una santa.

E i nostri figli sanno sempre tirar fuori il peggio prendendoci per sfinimento.

Con orso da piccolo funzionava il distrarlo, guarda, c'è un aereo in giardino, o mettersi a ridere. Il fatto è che a sera non abbiamo manco voglia.

Mia suocera dice che con questi bambini qui la coerenza è tutto, io ci provo, ma è dura.

e se una volta provassi a parlarle da adult? Che nel momento che stai per perdere i gangheri, sospiri, dici che non hai voglia di litigare e che sei così stanca, e ti suggerisca lei un modo per venirne fuori. i nostri figli possono anche stupirci con effetti speciali.

Back in the USA ha detto...

Aspetta a quando arriva alla preadolescenza e allora sì che farete scintille, te lo assicuro...
Intanto hai ragione, tu sei la mamma, non un'amichetta dell'asilo e lei deve seguire i tuoi consigli.
Che pazienza però.
Baci

Francesca Palmas ha detto...

fai bene...davvero. Purtroppo capire i limiti quandi si è piccoli è difficile. L'importante è che i limiti siano sempre quelli e che siano comprensibili e non diversi in base all'umore...sei un'ottima mamma!

Alessia (Ale) ha detto...

Da noi la volata è quella che dai, nel senso che se sgridi tua figlia tu dai la volata e lei la prende. Sei sicuramente una brava mamma, se riesci a far pace al mattino.
Un abbraccio

mammamanga ha detto...

Ma certo che sei una brava mamma!!!
Proprio perché fai capire a tua figlia che certi limiti non vanno superati. Adesso è dura, ma l'ottimo lavoro che stai facendo adesso, darà i suoi frutti molto presto.
Coraggio!

P.S. I figli ci "testano", cioè vedono fino a che punto si possono spingere con noi.

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