martedì 10 marzo 2009

Corro

Corro. La sveglia suona e già corro. La rassegna stampa della mia giornata scorre veloce dietro ai miei occhi con titoli da prima pagina e intanto volo giù dalle scale. Corro mentre gli espressi escono borbottando dal beccuccio mentre infilo le brioches nel microonde, verso il latte nel tazzone della picci e spalanco le persiane. Corro mentre scambio due parole col Galletto tanto per accordare i suoni mentre mi tuffo nelle camere, aprendo le finestre anche se fa freddo, tirando lenzuola, cuscini e anche qualche maremma quando m’imbatto in calzini e fazzoletti appallottolati e abbandonati sul parquet nemmeno ci fosse da marcare il territorio. Corro da un bagno all’altro, fino ad un attimo fa liberi e ora ovviamente occupati, aspetta il tuo turno Gallina, non pretenderai mica di trovare un bagno libero alle sette e mezza del mattino? Corro dal mio armadio a quello della picci, mettiti il grembiule pulito che quello di ieri potrebbe camminare da solo come Belfagor, i collants neri non si trovano nemmeno a pagare oro e ricordo miseramente che l’ultimo paio l’ho smagliato due giorni fa. Corro. Pulcina e Galletto sono in partenza, e lo si capisce dagli urli di quest’ultimo, sbrigati è tardi sembra essere la password per iniziare ogni nostra giornata, escono imbacuccati, i caschi già infilati, trolley, valigetta e ammennicoli assortiti. La porta sbatte e corro, una doccia che nemmeno un pit-stop della Ferrari ed inizia il count-down, non posso permettermi di macchiarmi gli occhi col mascara, è tutto studiato, tutto calibrato, scelgo lo yogurt del giorno da buttare in borsa e via per le scale. Corro sul marciapiede, ormai i vicini possono regolare gli orologi vedendomi passare, se perdo quello delle otto e ventidue è un casino e mi si legge in faccia. Giro l’angolo e ha già messo in moto, corro in mezzo di strada e comincio sventolare mani e borsa, una pazza. Salgo su che sembro un mantice, do la colpa all’asma ma forse non è più solo quella. Corro. In ufficio, dalla stampante al fax, tra le telefonate e le infinite carte che adornano la mia scrivania, mentre mangio lo yogurt e sorseggio il caffè, studiando una trattativa che non sta andando a buon fine e un’offerta ancora tutta da preparare. Corro fuori che anche oggi ho fatto tardi, via dal dentista e poi a casa perché anche se sono quasi le sedici il mio stomaco reclama a gran voce una qualsivoglia farcitura, che trangugio in fretta e in piedi scottandomi la lingua e cercando di far partire una lavatrice. Cammino svelta verso la scuola, saluto le altre mamme mentre la fiumana vociante esce e avvisto il piumino fucsia della pulcina nel marasma, che mi racconta di prove di canto per l’imminente spettacolo musicale e di ricerche di scienze su pesci ossei e cartilaginei, addentando la schiacciata all’olio e trascinando il trolley sul marciapiede dissestato. Corro a rispondere al telefono, lavati le mani e finisci i compiti mentre vado a stendere il bucato, agguanto la sua borsa di danza e via nel vento, raccontami, e intanto mi maledico perché stamani mi sono dimenticata di scongelare la carne. Lascio la pulcina alla sua lezione in body e calzamaglia e corro verso il grande magazzino sul viale, ricordandomi dei collants neri che mancavano all’appello e già che ci siamo qualche calzino nuovo anche per la pulcina. Corro verso la scuola di danza, la lezione volge al termine e sono già quasi le venti, passo svelto verso casa mentre le energie cominciano decisamente a scarseggiare e la mente è già alla cena da preparare. L’acqua bolle e butto la pasta, mastico, chiacchiero, rido, brontolo e sparecchio, mentre carico le stoviglie in lavapiatti ed intimo alla pulcina di andare a lavarsi i denti. Corro. Sistemo, pulisco e riordino, per fortuna stavolta il bagno è libero, accendo il pc ed inizio a scrivere qualcosa, salgo le scale, pigiama e libro che non aprirò perché gli occhi si stanno già chiudendo. Carico la sveglia, bacio gli occhi chiusi della pulcina, preparo un messaggio per il ritorno del Galletto a notte fonda, che negli ultimi tempi parliamo più via mail e post-it che a voce e penso che anche oggi sono riuscita a tagliare il traguardo. Domattina partirà un’altra gara. Io ci sarò. Corro.

10 commenti:

piattinicinesi ha detto...

sono arrivata alla fine con l'affanno. questo post andrebbe lasciato sulla scrivania degli amministratori delegati che credono che il part time faccia riposare le donne, o di quelli che volgiono elevare la pensione a 65 anni

Anonimo ha detto...

Fiuuuu! ho l'affanno solo a leggere...

miciapallina ha detto...

Come ti vedo!
Mi viene facile perchè la nostra giornata è di molto simile alla tua!
Unica differenza.... la sveglia suona alle cinque e il rientro a casa è alle 20.....
A..... noi non abbiamo la pulcina ma 5 gatti.
Ecco.
Per il resto il tuo affanno fa eco con il mio, sarà per questo che ti voglio così bene?

nasinasi

Monique ha detto...

pur non avendo una pulcina mi rivedo perfettamente nella tua giornata...che faticaccia essere donne!! e concordo con piattini cinesi...di questo passo nemmeno ci arrivo a 65 anni! baciiiii

Anonimo ha detto...

Quando ho dovuto chiedere il part-time, per poter recuperare le mie pulcine a scuola, mi sono illusa di poter trovare qualche momento di respiro.
Nella mia corsa resta sempre qualcosina fuori, se non è la lavatrice è la stiratura, se non è il rammendar calzini sono i vetri delle finestre... la corsa diventa una maratona, e le pause sono solo le batterie per centometristi.
Lo sconforto è dietro l'angolo, ma non si molla, e poi post come questo qui ti fanno sentire meno sola: si corre in gruppo!
Raffa

fabdo ha detto...

WOW...ho il fiatone!!!!

sonia ha detto...

Io da lunedì sto facendo due lavori. Corro in bici da una parte all'altra della città come una matta... speriamo javascript:void(0)che regga il bel tempo che sennò sono fregata!
Un salutone e buona corsa domani!

Anonimo ha detto...

....Pant....Pant! e pensare che credevo di avere quasi raggiunto il traguardo della pensione e di avere "ancora solo" 3 anni da lavorare e invece, "cum magno gaudio", Brunetta e la UE me ne appioppano altri 3!!!!..Grazie di cuore!
Elena

Back in the USA ha detto...

Si, forse sarà una vita di corsa ma scommetto che non la cambieresti per nulla al mondo.
Io ringrazio di avere questa famiglia e questa vita quando penso a qualche altra situazione ...
Resisti e corri con tutte le altre mamme e non, donne lavoratrici e casalinghe, sottopagate e sfruttate!Bacini

Anonimo ha detto...

un sacco di lavoro!
però bello complimenti descitto benissimo!
luisa

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