mercoledì 4 giugno 2008
Pane e Cesaroni
Ogni generazione di bambini ha avuto i suoi punti di riferimento televisivi per crescere, imparare qualcosa in più, riuscire a carpire qualche segreto o argomento tabù sul quale sbizzarrirsi poi in chiacchiere buffe e ragionamenti contorti sui banchi di scuola. Quando ero piccola, e potrei benissimo dire alla mia epoca, parole che ho sempre aborrito ma che mai come adesso mi sembrano più azzeccate, guardavo con occhi sgranati la minigonna di Maga Maghella che piroettava sulle scarpe di Corrado, raggiungendo l'apice di ogni sogno romantico femminile al bacio che Sandokan dava alla bionda Perla di Labuan, scatenando risolini, sgomitate e argomentazioni varie nei gruppetti in grembiulino bianco e fiocco colorato durante la mezzora di ricreazione. Negli anni a seguire c'è chi ha imparato a suon di Happy Days, chi a colpi di Beverly Hills 90210, passando da Melrose Place a Friends. Tutto un tripudio di americanità insomma, che forse faceva anche sentire il tutto un po' lontano, irreale e forse proprio per questo irraggiungibile. Adesso il ruolo di educatrice televisiva dei bambini, quando anche le veline che saltellano seminude su una scrivania non li sorprendono più neanche un po', è passato,con tanto di bollino verde, a una famiglia romana doc, allargata, simpatica e caciarona, ceto medio, rione Garbatella. Tali Cesaroni. Un successo travolgente, praticamente la rinascita dell'Impero Romano. A nulla vale il fatto di non aver acceso lo schermo della tv del pollaio prima che la pulcina avesse tre anni, di aver sistematicamente vagliato per anni programmi e contenuti con un time limit inflessibile e improrogabile e di aver impedito l'accesso in casa a satelliti, parabole e quant’altro. Per la serie quando la valanga arriva, è inutile tentare di chiudere la porta. Tutti guardano i Cesaroni mamma, ti prego-ti prego-ti prego, fammelo vedere. Così ti chiedi se sia il caso di renderla l’aliena della situazione, la poveraccia che sai-non-le-fanno-neppure-guardare-i-cesaroni, quando le sue amichette addirittura organizzano pizza party a casa dell’una o dell’altra per guardarsi insieme la nuova puntata. Ma è solo in terza elementare, eccheccavolo, io alla sua età andavo a letto dopo Carosello. Poi ti guardi intorno e vedi che, ahimè, non è più così, e che forse, bisognerà adeguarsi, un pochino perlomeno. Così, apri uno spiraglio e lasci entrare una puntata dei Cesaroni, una sera che il giorno dopo si può dormire. Errore gravissimo. Altro che spiraglio, la porta si spalanca e i Cesaroni entrano tutti insieme di prepotenza in casa, si spaparanzano sul divano e si impossessano della pulcina, che si videoregistra le puntate e se le riguarda all’infinito, memorizzando ogni dialogo e ogni parola nuova, delle quali poi ovviamente chiede spiegazioni. Parole tipo preservativo, ad esempio, della quale ti chiede il significato proprio mentre stai buttando la pasta con una mano e svuotando la lavapiatti con l’altra. Insomma, un gran bel momento. Così ti chiedi se hai fatto una gran cazzata o se invece sia giusto così, cerchi la risposta ma non la trovi. Ti senti travolta dai tempi e dagli eventi. Anzi, dai Cesaroni tutti quanti.
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12 commenti:
Gallina mi hai fatto morire dal ridere e quanti ricordi (io faccio parte di quelli cresciuti con Beverly Hills)! Mi raccomando però, se vuole fare l'album delle figurine, comprale sia l'album sia le figurine. Io ho scambiato mesi di merendina a scuola in cambio di quelle di BH, che i miei non mi compravano, e poi ho ancora oggi tutte ste figurine senza album, tenute insieme con un elastico!
Diciamo che mi sa che io appartengo quasi ancora a quelli coi ricordi in bianco e nero. Ma credo che sia impossibile tenerli alla larga da questi fenomeni. A meno che caratterialmente non siano bambini che rifuggono dalle mode. Io, per esempio ero così e vedere i cesaroni perché li vedevano tutti non l'avrei mai fatto. Quindi credo che un po' sia una questione caratteriale: cioè noi genitori ci possiamo mettere del nostro, ma poi i bimbi vanno per la strada che preferiscono...
Eccomi qui! Il tuo post avrei potuto scriverlo uguale-uguale (anzi "paro-paro", alla Cesaroni): la mia pargola frequenta la 3a, come la tua, e non aveva mai visto i Cesaroni. Un giorno torna a casa in lacrime: non la facevano giocare nel gruppo perchè non conosceva le parole della sigla iniziale. Non capricci, ma sofferenza pura. Abbiamo fatto un patto: sigla iniziale (così impariamo le parole della sigla e si può giocare con le amichette) poi a nanna. Anche da me i Cesaroni hanno cercato di "allargarsi", ma alla prima sequenza di "5-parolacce-in-una-frase-di-sette-parole" mi sono detta che non si poteva fare.
La sera che la pargola mi ha chiesto "cos'è un gay?" la decisione è diventata deeeeefinitiva: si guarda solo la sigla e i primi 5 minuti, poi a nanna e il resto lo racconta mamma, depurato nei doppisensi e nel turpiloquio e negli argomenti troppo scottanti.
Raffa
ps: a proposito, è la sola a filare a letto entro le 21; nella sua classe vedere i Cesaroni fino a quasi mezzanotte è la norma.
Bello, bellissimo post. E credimi, se non e' la tv, puo' essere l'amica/o con fratelli o sorelle piu' grandi che "insegna" parole, situazioni ai nostri figli. E noi, che cerchiamo di filtrare per proteggere, siamo sempre impreparate... e' la tragedia, come la chiamo io qui, di schiacciare il tasto del fast-forward della vita dei bambini. In un battito d'occhi saranno adulti, e potranno scegliere, preservativi e gay saranno in qualche modo parte della loro vita. Che senso ha accorciare la loro infanzia? I loro essere bambini e innocenti? Non ci sono i Cesaroni qui, ma tante compagne di classe della mia ballano come Britney Spears etc. e le madri sono tutte contente... che bello!! Io spesso vorrei tornare indietro a quando il Carosello era il mio limite d'orario...
Ciao,
se può consolarti siamo messi allo stesso modo, i miei due, seppure maschi, adorano i Cesaroni! Il giovedì provoco loro atroci sofferenze perché non gli permetto di vedere tutta la puntata causa scuola il giorno dopo, così a colazione devo "raccontargliela" ;) ... Il grande non chiede spiegazioni, il che mi fa sospettare che il significato di certe parole lo conosca già, ahimé. D'altra parte nella sua classe ci sono alcuni ragazzini più grandi.
Bacio
Sanibel
Be..... io figli non ne ho!
Sono della generazione del Pappa-Carosello-nanna..... se i miei gatti seguono le puntate non mi chiedono spiegazioni..... epperò.... epperò sono daccordo!
Se da una parte è vero che non si possono "isolare" dal resto dei loro coetanei, rendendoli dei "diversi (oddio..... siamo in una generazione in cui si è "diversi" per le parole di una sigla! SOB) è anche vero che secondo me non si può bruciare la loro infanzia in questo modo turpe!
Guardare i Cesarono fino alla mezza?
E la scuola il giorno dopo?
Non so voi ma io mi alzo alle 6 tutti i giorni per andare a lavoro e alle 21 e 30.... massimo 22 già dormo!
E russo pure!
No..... l'infanzia è un bene da preservare e i bambini sono specie rara ed in estinzione.
Ieri leggevo questo:
http://gattiemisfatti.blogspot.com/2008/06/piccole-donne-crescono.html
in altro blog..... e sono stata davvero male!
Cosa stiamo facendo ai nostri figli?
miciapallina che figli non ne ha ma teme il loro futuro
io ero l'unica che non ha fatto l'album delle figurine di beverly hills nella mia classe. Oh, solo io e un maschio! Ma non perchè imposto dai genitori...semplicemente ero piccina e delle beghe degli adolescenti ancora poco mi occupavo, gli altri, chissà!
Comunque si, i tempi cambiano e corrono...e la pulcina cresce!
Con mio figlio ho provato quando era piccolo a non fargli vedere i"Power Ranger" dei telefilm che qualche anno fa andavano in onda per i ragazzi ma che a me sembravano poco adatti....alla fine ho dovuto cedere, si sentiva diverso e non integrato con i suoi compagni...e stranamente mi chiedeva sempre di andare a casa di un amichetto e poi ho scoperto che li vedeva lì....ed erano telefilm pomeridiani..difficile sfuggirgli!!!
Purtroppo è così, i genitori hanno teoricamente ragione a impedire ai figli di vedere certe cose, ma a un certo punto, bisogna chiedersi cosa gli crea più danni: imparare 2 parolacce, che tanto imparano dagli amichetti, quando non proprio dai genitori ( e questo, permettetemi, è ipocrisia pura: quando genitori usano liberamente le parolacce davanti ai figli, poi se gliele sentono ripetere danno la colpa alla tv e gliela proibiscono per sentirsi in pace con la coscienza: ma si prendono in giro da soli?), oppure condannarli all'esilio? Quando si è più grandi la cosa è fattibile, ma alle elementari è impossibile, basta un niente per essere esclusi e sentirsi inaadeguati. Questo ovviamente non è giusto, uno dovrebbe esser libero di poter essere se stesso senza omologarsi a tutti i costi, ma da piccoli la cosa è letteralmente impraticabile.
Noi abbiamo visto i Cesaroni ieri sera, in replica, una delle prime puntate (credo). Anche la mia fa la terza, anche in classe sua hanno fatto tardi tutto l'anno per seguire le avventure di questa famiglia, anche mi figlia va a letto alle 9.
Ma ieri i Cesaroni sono entrati anche a casa nostra, tra l'altro mi dicono che le prime puntate sono pure più soft delle evoluzioni successive...beh, anche io mi sono trovata in difficoltà quando parlavano con disinvoltura di quanto ce l'hanno piccolo i Cesaroni e quando il figlio si presenta a braghecalate davanti alla sorellastra per darle un'idea delle dimensioni....Non mi sembra, sinceramente, adatto a ragazzini, perchè è passato come se fosse una trasmissione necessaria e FORMATIVA???
Ai miei tempi le famiglie erano quelle dei Robinson, dei Jefferson, dei Cunnighum, dei Bradford... I Cesaroni mi fanno rabbrividire senza neanche averli mai visti...
Manca la creanza televisiva, bedda mia, una generazzione di sceneggiatori che bevono varechina per risciaquare i penzieri prima id scriverli ... una luparata nel monoscopio e una nei cugghiuni... e tali cesaroni li caliamo dritti dritti nel pilone centrale del ponte sullo stretto.
Baciolemani
Bernardo P.
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