Ricevo comunicazione da Giuliana, la simpaticissima Mamma in Corriera, di essere stata nominata per un meme. ...un che? Cosa sarebbe un meme? Il meme, apprendo, è la nuova moda dilagante tra bloggers e, per essere una che è sbarcata su questi lidi da soli tre mesi, mi sento profondamente onorata da questo invito. Insomma, mi fa sentire parte integrante della squadra. Quindi, ma sì, memiamoci un po', anche se so già che non sarà impresa facile. Innanzitutto, le regole: bisogna parlare di otto fatti a caso che riguardino se stessi in un post dedicato, scegliere altre otto persone da taggare e dire loro che sono taggate (e, ovviamente, ricordarsi di postare le regole). Dopodiché, partenza per il meme della Vecchia Gallina:
1. Da piccola ho sbavato per anni per entrare in gruppo scout, ma nella zona dove abitavo non ce n’erano, così mi rassegnai ad accettare come sostituzione l’iscrizione al Club delle Giovani Marmotte, fantasticando di camminate nei boschi in compagnia di Qui, Quo, Qua e attenta supervisione del Gran Mogol. Che somma delusione quando scoprii che non spedivano né il cappello da Davy Crockett né venivano effettuate gite o escursioni. Insomma, una gran fregatura. La settimana scorsa ho ricevuto una telefonata dove mi è stato confermato che mia figlia è stata accolta nel gruppo scout dove era in lista d’attesa da due anni. Lei ne è stata felicissima. Ma credo che la piccola mai-scout che alberga in me lo sia stata ancora di più. Chiamiamola una specie di rivincita.
2. Nipote e figlia di cacciatori, fin dalla più tenera età sono stata a contatto con tordi da spennare, lepri da cuocere e fagiani da far frollare. Animali che rispetto da vivi, ma che amo ancora di più arrostiti su uno spiedo o trasformati in sugo denso e saporito da versare sulle pappardelle. Con me i proclami della lega anticaccia non attaccano: l’uomo è sempre stato cacciatore, fin dall’epoca di lance e fionde. E così sia. Da piccolina avevo un’abitudine particolare: quando mio padre tornava a casa dalla caccia il sabato mattina e depositava sul tavolo di cucina gli uccellini, ovviamente morti, io li osservavo attentamente e poi sceglievo il più carino, il quale si sarebbe meritato un trattamento di tutto riguardo. Mentre i suoi compagni di sventura venivano messi tutti insieme in un sacchetto in fondo al frigorifero, il mio prescelto avrebbe goduto di un lettino su misura appositamente creato dalla sottoscritta con carta da cucina, da adagiarsi su uno dei ripiani alti del frigo. Durante la sua permanenza al freddo sarei andata ad accarezzarlo più di una volta, dopodiché, una volta che mia madre avesse decretato che era giunto il momento della spennatura, il mio favorito avrebbe goduto del trattamento direttamente dalle mie manine. Io ne decidevo poi la posizione sullo spiedo, in modo da poterlo riconoscere, e sempre io naturalmente infine me lo mangiavo, rosicchiando gli ossicini uno per uno. Ero un po’ macabra? Forse. Ma tuttora, quando ci ripenso, sento solo tanta dolcezza.
3. Scrivo, da sempre, con la penna blu, meglio se a inchiostro liquido e con punta 0.5, anche se la vecchia Bic blu va lasciata stare. Non sopporto invece le penne nere. A meno che non abbia una gran fretta, se mi capita tra le mani una penna nera, devo cambiarla con una blu.
4. Ho studiato per lavorare nel turismo e, nonostante la mia carriera professionale abbia poi seguito un percorso ben diverso, la passione per organizzare i viaggi mi è rimasta tutta. Così, sono diventata l’agente di viaggio della mia famiglia, una specie di personal-trainer delle vacanze fai da te. Ogni anno, nel cuore dell’inverno, inizio a programmare le vacanze dell’estate successiva: pensare alle destinazioni, cercare informazioni, buttar giù itinerari, pianificare tappe e spostamenti. All’inizio è tutto un calderone di date, nomi, luoghi, il momento in cui tiro fuori tutta la mia creatività e il mio entusiasmo. Poi, pian piano il viaggio prende forma fino a diventare la nostra vacanza. E che soddisfazione quando al ritorno posso constatare che tutto è filato liscio come l’olio, che tempi e ritmi erano stati calibrati a dovere e che la bellezza dei luoghi visitati era andata oltre ogni previsione.
5. Sono una brava cercatrice di funghi. Dopo anni di uscite all’alba nel bosco con mio marito, ottimo cercatore, ho imparato la tecnica e affinato l’occhio. L’unica cosa che ancora proprio non mi va giù di questa pratica, che di per se sarebbe anche divertente, è il fatto di diversi obbligatoriamente alzare dal letto in orario antelucano. La mattina ha l’oro in bocca, e su questo non vi è alcun dubbio, ma chi l’ha detto che la mattina debba per forza iniziare alle cinque?
6. Adoro la pizza. Posso fare follie per una Margherita con doppia farcitura di mozzarella di bufala o una Napoli ricoperta da tante acciughe e capperi. Che poi mi farà venire una sete tremenda, ma questa è un’altra storia.
7. Sono una collezionista incallita, o meglio ero, perché adesso non ho più molto tempo per coltivare questa passione. Ho iniziato con francobolli e cartoline, seguiti da monete, adesivi e carte da lettera. Ho proseguito con i campioncini di profumo, continuato con le saponettine degli alberghi, terminato con i calici di cristallo, rigorosamente diversi gli uni dagli altri.
8. Come ogni buona Vergine che si rispetti, sono maniaca dell’ordine e della precisione, anche troppo a volte. Odio vedere oggetti fuori posto o quadri appesi storti alle pareti. I libri impilati devono avere gli angoli perfettamente combacianti, le scarpe nel ripostiglio devono essere appaiate, gli utensili sul bancone della cucina obbligatoriamente al loro posto. Se invece c'è polvere sulle mensole, uno schizzo di sugo sul piano cottura o gocce d'acqua sullo specchio del bagno, non importa, non mi danno assolutamente fastidio e per quanto mi riguarda potrebbero restarci giorni interi. Lo so, sono alquanto strana.
E adesso passiamo alle nominations. Sperando di non essere mandata al diavolo... nomino con piacere la cara Diamanterosa nel suo splendido campo di Fragole Infinite; nomino la neo-mamma Ruben sperando che si decida a tornare nel suo Patio Andaluso abbandonando per qualche minuto poppate e pannolini; nomino Sandra del Tocco di Zenzero sperando che non mi mandi davvero visto che è in pieno trasloco; nomino Fux dalle mani di fata sperando che lei invece lo abbia finito il trasloco (ma traslocano tutti qui?); nomino Adrenalina ottima cuoca e ottima madre; nomino Koala dal suo angolo americano dove regna una principessa di nome Alinuska; nomino la carissima Marzo sperando che le serva da passatempo scacciapensieri nei suoi Ritagli Quotidiani e infine nomino la simpaticissima Chris the Angel nei suoi Passaggi Silenziosi. A voi la parola!
9 commenti:
Gallina mia!!!! Spero di poter fare anche questo meme---> è già il terzo in 4 giorni!!!! Arghhhhhhh... vi adoro, però care amiche/i!!
besos
Iltoccodizenzero
Sto intravedendo la luce, dopo il tunnel del trasloco e presto spero di avere anche il tempo per questo meme (ho appena imparato che si chiama così).
Grazie di avere pensato a me. Arghhhhhh! Ti adoro!
Sono proprio curiosa di sapere quali saranno le prime cose che mi verranno in mente.
Un abbraccio.
Francesca
Mannaggia a te che mi hai rubato Sandra da nominare!!!!
Io ho fatto i compiti a casa!!!
Punti 4, 6, 7, 8, in comune con te!!!
Grazie per la nomination, faro' il meme con piacere. Anche io ne sto preparando uno.
Baci
Koala
...gallina non esultare troppo...perchè ora che hai fatto il primo i meme fioccheranno come corn flakes nella tazza la mattina!!! Comunque bel meme :)
(2 anni per entrare nel gruppo scout??????????)
@ Coniglia - per quanto riguarda gli scout nella mia città purtroppo la domanda supera l'offerta... così nascono le liste d'attesa - io l'ho messa in lista a 6 anni per poter essere accolta a 8 anni - quando si dice avvantaggiarsi.... ;-)
UN MOMETNO!
Ruben!
C'è già stato il lieto evento?
Voglio sapere TUTTO!
Ma almeno, l'uccellino prescelto, prima di sgranocchiarlo... lo ringraziavi?
Lo sai... lo sai che ti leggo "a rate", quando sono in ufficio! E solo adesso vedo che sono stata nominata... Ce la farò a scrivere, ce la farò. Però tanti dei tuoi "punti" combaciano con i miei. A cominciare dalla selvaggina: anche io figlia, nipote, pronipote di cacciatori ho sempre provato grande pena per lepri e fagiani uccisi in corsa. Ma qundo erano nel piatto, se li avessi rifiutati, sarebbe stato come sputare su una vita ammazzata per niente... E così ho imparato a sacrificarmi. E' stata dura, ma la polenta e un buon vino rosso mi hanno aiutata molto...
Un abbraccio grande!
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