Fino a un po’ di anni fa, al rientro da una vacanza c’era il rito del far sviluppare le fotografie, dal fotografo di fiducia, non fosse mai che qualche rotolino prendesse luce o andasse smarrito. Passavano in genere diversi giorni prima di poterle andare a ritirare, che trascorrevo con ansia e impazienza e quando poi mi ritrovavo quella busta di carta tra le mani non potevo aspettare di essere tornata a casa per aprirla: mi fermavo per strada, nell’androne di un palazzo o su una panchina del parco e davo furtivamente la prima occhiata a quei ricordi stampati su carta a colori. Nello scorrere le immagini tra le dita, qualcuna sempre mossa o sfuocata, rivivevo il piacere della vacanza trascorsa, ricordando perfettamente di ognuna la luce, gli odori e i sapori, mentre un sorriso mi increspava le labbra. Le meraviglie della scienza e della tecnica hanno fatto sì che adesso tutto ciò possa avvenire immediatamente subito dopo lo scatto, valutando, modificando, salvando o cestinando, togliendo un po’ il sapore a quelle emozioni che mi procuravano l’attesa e la sorpresa. Ma siamo nell’era dell’immediatezza, e bisogna adeguarsi. Stavolta, nonostante avessi frettolosamente scaricato le foto appena tornata e avendone certamente già guardata qualcuna, quando ieri sera con calma ho iniziato a farle scorrere sullo schermo, luce bassa e tranquillità, non c’è stato digitale o analogico che tenesse, le emozioni sono esplose tutte, ugualmente, gonfiandomi il cuore al ricordo dei bellissimi momenti trascorsi. Ho rivisto mia figlia, a caccia di conchiglie e ossi di seppia, capelli svolazzanti e risate birichine, lettrice pomeridiana e diva in posa sulla scogliera, emozionata al battesimo subacqueo e fradicia e infreddolita dentro l’asciugamano. Ho rivisto mio marito, burbero e tenero, capelli dritti di sale, far volare l’aquilone, tra immersioni infinite, pennichelle e abbracci stritolanti alla sua picci. Ho rivisto me stessa, rilassata e felice, piedi scalzi e ciuffi di capelli dispettosi, soldatino senza piedi sul bagnasciuga, cuoca improvvisata, costumi da sciacquare e litri di crema solare. Ho rivisto quei luoghi, così belli da togliere il fiato, mare sabbia sole vento cielo nuvole e nient’altro, ombra di pini e macchie di ginepro, scogli rossi, gabbiani solitari e vele colorate. Ho sentito nuovamente quell’esplosione di tranquillità, gioia e allegria e ho cercato di trattenerla dentro di me, come una riserva preziosa di colori da usare nei momenti grigi che prima o poi, come sempre, arriveranno.
1 commento:
Che bello! Mi hai fatto venire una voglia di queste vacanze... ma proprio "Queste" vacanze! Un bacione!
PS. come volevasi dimostrare la foto ancora non l'ho fatta. Ma i buoni propositi ci sono...
Posta un commento