
Invece che due volte all’anno dovremmo trovare il modo di incontraci due volte al mese, risparmiando un po’, chi sulla palestra, chi sullo shopping e chi sul parrucchiere, ma sicuramente ne varrebbe la pena. Un vero e proprio investimento in buonumore, che di questi tempi vale mille volte di più di qualsiasi azione o titolo di stato. E’ stata una serata così bella, sei amiche sedute intorno al tavolo del ristorante, chi sportiva e chi assolutamente in tiro, la voglia di chiacchiere e di risate che traspariva degli sguardi e dai sorrisi come un’insegna al neon e poi brindare a noi, alle nostre vite ed al momento, e poco importa se in qualche calice c’era solo l’acqua minerale. Le parole volteggiano tra noi come farfalle, si parla del serio e del faceto, delle banalità e delle vacanze, dei figli e delle suocere, della cipolla di Tropea che ci lascerà un respiro da oltretomba e di quel tamarro travestito da dandy che da un paio di tavoli più in là non fa che occhieggiare la più giovane del gruppo che ovviamente non manchiamo di massacrare a dovere. Il cameriere ci guarda tra il divertito e il preoccupato, conosce bene il tipo di clienti che rappresentiamo, e sa già che saremo le ultime a liberargli il tavolo stasera, abbiamo troppe cose di cui parlare, si dovrà accontentare di sistemare tutti i tavoli intorno e lasciarci lì a parlottare anche quando il locale sarà pressoché vuoto, le candele si saranno consumate e lui avrà una gran mal di piedi e tanta voglia di andare a dormire. Oh sì, una sana serata di
ciane, che meraviglia. Per ridere fino a rischiare la paresi facciale o ritrovarsi gli occhi improvvisamente inumiditi. Per capire e per capirsi. Per guardarsi negli occhi ed avere lo stesso pensiero, per tornare a casa a notte fonda inciampando nel buio e pensare che sì, un paio di volte all’anno sono davvero troppo poche.
1 commento:
ah come ti capisco... :)
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