giovedì 8 aprile 2010

Mezza

Strana faccenda. Mi sento sospesa, ammezzata, non finita. Un bicchiere mezzo pieno, o mezzo vuoto, a seconda di come lo si voglia guardare. Probabilmente non sono che il riflesso delle mie giornate, queste giornate primaverili così belle e gentili che non riesco a vivere pienamente. Come un telefono staccato che dia in continuazione il segnale di occupato e non faccia passare nulla, neanche la telefonata di questo sole caldo e brillante incastonato nel blu infinito del cielo. Lo guardo ed è come se non riuscissi a recepirlo, a non vederlo per davvero, troppe cose in lista d’attesa, figuriamoci se trovo il tempo per il sole. L’unica cosa che mi viene in mente guardandolo è che con questo caldo dovrò anche fare velocemente il cambio armadi, il che è tutto dire. Sì, strana faccenda davvero. Inizio mille cose e ne porto a termine tre perché alla fine le giornate son fatte solo di ventiquattr’ore e più di tanto non ci sta, ma anche quando decido di fermarmi un minuto o mezzora per raccogliere le idee e non schiantare definitivamente al suolo, è come se mi mancasse qualcosa, come se nella mia testa non ci fosse lo spazio necessario per gestire le cose con calma e il tutto restasse in stand by. Avrei bisogno di un bel reset, come si fa ai computer quando i programmi non girano più tanto bene. Uguale. Una bella resettata e via, che bello sarebbe. Prima o poi arriverà questo momento, non ne dubito, ma la strada è ancora lunga e nonostante qualche sprazzo di luce non sono ancora fuori dal tunnel e la lucina che intravedo laggiù in fondo è solo la punta di uno spillo che in certi momenti però stenta proprio ad allargarsi.

6 commenti:

Alberto ha detto...

Non hai bisogno di una resettata, vuoi scherzare forse?, hai bisogno di un semplice riavvio, ci stiamo riavviando per andare incontro alla luce. Ciao.

mogliedaunavita ha detto...

come sempre spingi tasti comuni. io mio spegni riavvia ha iniziato contro un muro, legamento della spalla lesionato, stop di 10 giorni forzato. così le cose da fare triplicano e non si risolvono e mi sento ancora più blocccata e ancor più stento a riconoscermi. il problema è che sono i figli a farne le spese. bacio. silvia

PaolaFrancy ha detto...

concordo con alberto ... hai solo bisogno di un riavvio, secondo me.
tu, anche se "mezza" sei sempre forte. o no?
un abbraccio,
paola

p.s. il cambio degli armadi, pero' ...

Anonimo ha detto...

Come spesso accade mi sento di dirti "come ti capisco", ma alla lunga ho imparato con fatica a ritagliarmi qualche momento per me e solo per me..un massaggio, una passeggiata, un caffe' con un'amica..non risolve, ma aiuta..un saluto jane

santin ha detto...

adorata gallina, ti piacerebbe intervenire in radio al telefono con costanzo per parlare del tuo blog. leggiamo due pagine del tuo diario e tu poi intervieni al telefono e racconti di te.

aspetto una tua preziosa rispsota.
La laura di fragole infinite interverrà il 26 aprile. A maggio se ti va, sarà il tuo turno.
scrivimi numero di telefono a santinofiorillo@libero.it

Gallinavecchia ha detto...

@ santin - ma chi, io?!? ma che scherziamo?!? omioddio delle galline!
(ti scrivo)

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