mercoledì 19 agosto 2009
Fifty-fifty
Son ferie sconto cinquanta per cento, mezze e mezze, un po’ così un po’ cosà. Insomma, fifty-fifty. Per non far torto a nessuno, in fondo, e rendere felici sia i nostri occhi stanchi di guardare i muri sbrecciati del giardino ancora schizzati di calce e vernice, che le nostre teste bisognose di riposo, nuotate e dormite. Così, grazie alla vacanza caduta dal cielo, abbiamo diviso a metà le due settimane di ferie e abbiamo fatto un po’ tutto, prima l’uno, poi l’altro. A partire da quel volo così breve che non abbiam fatto a tempo a slacciarci le cinture di sicurezza che già dovevamo riallacciarle per l’atterraggio, guardando dall’alto quelle chiazze turchesi punteggiate da centinaia di imbarcazioni come puntine da disegno sparse su una fotografia, pregustando i lunghi bagni che avremmo fatto nei giorni seguenti. Giorni di sole accecante, sabbia fina come farina e ghiaietto rosa che a farlo scorrere tra le mani ci si accorge che è fatto di minuscoli pezzetti di corallo e conchiglie e non si attacca né alla pelle né ai costumi, il mio preferito. Mare verdazzurro e rocce rosse, bassi cespugli di mirto e ginepro, quell’esplosione di buganvillea viola sul portico da far invidia al nostrano tifo organizzato la domenica allo stadio e il perenne profilo acuminato di Tavolara all’orizzonte, ora grigia, ora viola, ora blu. La tovaglia da legare al tavolo con le mollette del bucato, che il vento lì è sì una benedizione, ma quando cerchi di apparecchiare e ti fa volar via ogni cosa nel giardino si trasforma volentieri in una maledizione, libri da leggere nel silenzio immobile del pomeriggio e interminabili partite a rubamazzo con la picci che ride e non trova l’asso di picche giocato dal vento a sua insaputa. Una nuova droga sublime da scoprire e divenirne immediatamente dipendente, dall’esotico nome di pane guttiau alla cipolla, roba da non smettere di sgranocchiare nemmeno per dormire e che ti regala un alito ammazza vampiri di tutto rispetto. Una spiaggia segreta, accessibile solo dal mare per qualche fortunato possessore di gommone, e da terra per i pochi a cui viene rivelato il segretissimo percorso nella macchia mediterranea, assolutamente non segnalato e da non divulgare a chicchessia pena l’immediata incarcerazione all’Asinara, che i locali sarebbero pronti a crearci una nuova prigione per coloro che si azzardassero a rendere di pubblico dominio lo zigzagante sentiero top-secret che in una diecina di minuti, nonostante qualche graffio provocato dagli arbusti alle nude gambe che lo percorrono, conduce ad una spiaggia fantastica, semideserta anche a ferragosto, che ovviamente è diventata la nostra meta preferita. Poi il volo di ritorno, a sera tarda, quando l’isola che salutiamo è solo un profilo nero sull’indaco del mare e l’orizzonte si tinge di rosso, che ci trasporta nell’altra metà delle nostre ferie, da trascorrere in casa nostra, da godere finalmente anche in quelle ore del giorno che in genere ci vedono chini sulle scrivanie. I muri del giardino che son diventati il regno del Galletto, che armato di spatole e cazzuole intonaca, stucca e vernicia, con intervalli da dedicare alle radici del nostro vecchio amico ancora da rimuovere, che nel frattempo son diventate più dure del cemento armato e ci vorrebbe Terminator. La Gallina si dedica a tempo pieno alla lavanderia, e quella che solo qualche giorno fa sembrava Mission Impossibile adesso si è trasformata in una profumatissima realtà con gli armadi straboccanti di abiti e lenzuola stirate alla perfezione e il cesto di vimini che in genere contiene il Cervino di panni da stirare incredibilmente vuoto. Entro fine settimana avrò anche finito di aggiornare i libri contabili del pollaio, fermi allo scorso febbraio, e probabilmente avrò anche fatto un po’ la turista nei pressi di casa mia, mettendomi in coda con giapponesi e australiani. Ritornare in ufficio con il sorriso e per una volta senza affanno è merce rara, rarissima. Però, mica male queste ferie alla romana.
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5 commenti:
Bentornata, e poi mi vengono a dire che siamo stressate perchè non ci sappiamo organizzare...la verità è che quando ci si dedica solo alla casa, sembra di vivere in un altro mondo ,tutto splende e profuma, poi magari ci verrebbe a noia...però questa è un'altra storia.
Saluti Marigio.
Bel racconto e bentornata!:-))
Bello, che ve le siate godute tutte.
che bellezza...sono contenta che abbia apprezzato la mia isola!
P.S.
a una sarda la puoi rivelare l'ubicazione della spiaggia e del sentiero segreto...? :)
@ la coniglia - vabbene, solo perché sei tu (e solo perché sei sarda!). Ti scrivo :)
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