lunedì 4 aprile 2011

Ma ‘icché c’è

C’è tutto e c’è niente. C’è questa aria primaverile follemente meravigliosa, il giardino rimesso a nuovo dal galletto giardiniere che sembra appena uscito da una rivista, destinato a restare così fino alla prima pioggia o alla nevicata di petali bianchi che cadranno a milioni dal maxi ciliegio del vicino, ma che fa venire tanta voglia di pranzi all’aperto e di pollo alla brace. C’è tutto e c’è niente. C’è quest’ansia che mi ha travolta da qualche giorno e che si è installata sul mio petto pesante come un’incudine e non ne vuole sapere di sloggiare, convinta delle sue milleuna ragioni che mi sta tenacemente illustrando, una dopo l’altra, facendomi galoppare il cuore in gola mentre cerco di addormentarmi e trasformando un’imminente viaggetto di lavoro in un’impresa insormontabile. C’è tutto e c’è niente. Ci sono i nodi che vengono al pettine, mi sa, che dopo un anno e passa di preoccupazioni e cercare di andare avanti e far finta di non vedere e di non sentire credo che adesso ci sia qualcuno che me ne sta chiedendo il conto, e non voglio pensare a quanto possa essere salato. C’è tutto e c’è niente. C’è la pulcina che con i suoi undici anni e tre quarti sta tirando fuori un caratterino sempre più infuocato e che molto spesso riesce quasi a mettermi all’angolo durante i nostri incontri sul ring, lasciandomi stracciata e spossata a leccarmi le ferite e a chiedermi se sono questi figli di oggi ad essere dannatamente troppo tosti o se eravamo noi ad essere infinitamente troppo stupidi. C’è tutto e c’è niente. C’è il tempo che è sempre troppo poco per tutto e queste corse infinite da mattina a sera per cercare di portare a termine il giochino degli incastri quotidiano e accorgersi che qualcosa resta sempre fuori e chiedersi se poi ne valga veramente la pena. C’è il merlo giovane, quello dalle piume ancora grigie, che viene a beccare le briciole davanti alla portafinestra della cucina, baldanzoso e impavido come un guerriero alla prima battaglia, più lo guardo e più lui si avvicina, fino a quando non apro il vetro e allora spicca il volo cinguettandomi una sequela di maledizioni, cosa che mi fa sorridere e pensare a come la gioventù ci renda sprezzanti del pericolo ma anche molto sciocchi. C’è la voglia di mettermi ai fornelli e di preparare un manicaretto speciale, di darmi una passata di smalto grigio lilla, che non possiedo e neppure so se esiste ma che mi piacerebbe molto, di mettere un cd e cantare a squarciagola, di guardare un film drammatico e inzuppare un pacchetto di kleenex con litri di lacrime. Ma ‘icché c’è, come si dice qui, come diceva Benigni quando parlava del medio oriente. C’è tutto e c’è niente, ecco ìcché c’è. E non solo in medio oriente.

5 commenti:

viola ha detto...

Eh...C'è la primavera che provoca un fermento dopo la sonnolenza invernale. C'è la vita che (fortunatamente) spinge e a volte ha urgenza di conti da saldare, di decisioni da prendere...Il quotidiano chiede molto a tutti, ma alle donne di più. Coraggio gallina, sono una gallina più vecchia di te e so che il tempo ci rende forti. Un abbraccio

mogllie ha detto...

a parte la prole, che la mia ha dieci anni di più e problemi diversi...son tante le cose che sento uguali. e col sole le scavalco, con le nubi ci entro dentro...

Anonimo ha detto...

Ciao cara Gallina,

posso dare un piccolo contributo? Lo smalto grigio e lilla esiste: è Paradoxal di Chanel! Se si potesse mandare via web te lo spedirei subito. :)
Un bacione positivo da A. tua lettrice affezionata

Francesca Palmas ha detto...

...secondo me eravamo noi immensamente stupidi, dammi retta... (che bel post!)

Gallinavecchia ha detto...

@ A. - grazie! non conoscevo Paradoxal... credo sia arrivato il momento di far fronte a questa mia lacuna :)

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