martedì 18 novembre 2008

Il paese delle meraviglie

Da qualche giorno Alice è venuta ad abitare a casa mia e, per avere un po’ di compagnia, non si è limitata a portare con se Bianconiglio o il Cappellaio Matto ma si è portata dietro proprio tutto il paese delle meraviglie, annessi e connessi, il che ha creato non pochi problemi logistici, visto che nel pollaio ancora parecchio cantiere i mobili e le suppellettili hanno una collocazione del tutto provvisoria e improvvisata, come dire che un giorno sotto la scala c’è la poltroncina che il giorno dopo trasloca per cedere il posto al termosifone ancora imballato il quale a sua volta dopo poche ore viene spostato per far accomodare i secchi di vernice e le tende nuove ancora impacchettate. Un gran bailamme, non c’è che dire, dove anche trovare un ombrello diventa una caccia la tesoro. Avviene così che per accogliere degnamente Alice venga montata in quattro e quattr’otto una postazione pc proprio davanti all’ingresso di casa, perché giustamente quando si arriva anziché aver bisogno di appendere il cappotto o appoggiare la borsa potremmo avere una voglia impellente di googlare qualcuno o dare una controllatina alla posta, che del resto la casella elettronica è sicuramente sempre più piena di quella in legno all’ingresso del palazzo ormai disertata da tutti tranne che dalle bollette da pagare. Ci si ritrova quindi con un fiume di cavi colorati che corrono sul pavimento, dal pc al telefono alla televisione e viceversa, anda e rianda, d’altronde per adesso è già tanto aver accolto questa nuova amica che non è proprio il caso di pensare anche ai suoi amici wi-fi, arriverà anche il loro turno prima o poi ma per adesso non allarghiamoci troppo per favore. Poi c’è l’aggeggio nuovo nero e piatto che m’incuriosisce non poco, visto che questa signorina me l’ha portato in regalo, a me che ho sempre messo il veto a parabole e compagnia cantante e che adesso mi trovo a franare miseramente sui miei stessi convincimenti cercando di giustificarmi ripetendo come un mantra che la picci non è più così picci e sicuramente non si farà fagocitare dall’offerta cinematografica che le è improvvisamente caduta addosso. Mettendo a tacere quindi qualche senso di colpa mi trovo a rimirare questo paese delle meraviglie che mi circonda e non riesco a trattenere un sorriso pregustando telefonate chilometriche ricche di ciane con le amiche, momenti di vagabondaggio sfrenato tra pagine web, ricette on demand e previsioni meteo dell’ultimo secondo, e serate cinematografiche dove senza vincoli di orario ma seguendo solo la scia dell’umore o del momento potrò gustarmi una commedia romantica o un thriller mozzafiato. Tanto c’è Alice. Splendido, assolutamente splendido. Peccato però che il kit d’installazione non comprendesse un accessorio fondamentale, che ho cercato bene negli imballi e nelle buste ma che apparentemente non è proprio in dotazione: la giornata di quarantott’ore.

7 commenti:

Francesca Palmas ha detto...

piccolo accessorio mancante eh? :)
P.S.
Grazie mille per il premio che ho accettato di tutto cuore :)

Günther ha detto...

è molto divertente, un non nulla

wennycara ha detto...

Apprezzo moltissimo il tuo modo di scrivere, è un piacere continuare a leggerti. Una curiosità: di chi è l'illustrazione che hai postato?
ciao,
wenny

Back in the USA ha detto...

E benvenuta Alice. Si, peccato che non arrivi anche la giornata di 48 ore, hai ragione....
Bacini

Elena Galli ha detto...

Ma come diavolo fai a descrivere le cose così...
Sei incredibile!

Gallinavecchia ha detto...

@ Wennycara - sai che non lo so? Ma mi piaceva molto e... rendeva bene l'idea ;-)

diamanterosa ha detto...

Allora, giuro che se non vieni ti SCANCELLO e non ti faccio più amica, mai più mai più.

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