mercoledì 18 febbraio 2009

Ricordi di te

Io lo sapevo che a leggere questo libro mi sarei ricordata di te, lo sapevo eccome. Che poi non è nemmeno del tutto vero perché di te mi ricordo sempre e comunque, lo sai. Diciamo solo che il tuo nome, i tuoi occhi e il tuo pelo stanno fermi in quell'angolino speciale del mio cuore da tanti anni ormai e non arrivano più così spesso ai miei pensieri, se non quando nell'accarezzare Margot riavverto quella sensazione di affetto e calore che conoscevo così bene o quando il Jack Russell della compagna di classe della pulcina mi cosparge la faccia di baci o le volte che giocando con Isa lei si butta a pancia in su dimenandosi felice. In tutto questo io rivedo un pezzettino di te, lo rivivo, lo riassaporo, e ormai che il dolore si è affievolito per lasciar spazio soltanto ai bei ricordi, riesco a ripensare a noi due con affetto e un sorriso. Quanto mi hai dato, quanto sei stata importante per me, in quel tempo in cui i punti saldi della mia vita si stavano disintegrando e non sapevo più a chi rivolgermi, tu eri lì, a farmi compagnia scodinzolando con quel mozzicone di coda che ti ritrovavi, a fare il chiasso ruzzolando in terra avvinghiate come lottatrici di wrestling, ad infilarti nel mio letto di nascosto, che mi svegliavo e ti trovavo lì, immobile sotto il lenzuolo con lo sguardo colpevole e sornione e mi chiedevo a che punto della notte tu fossi riuscita a entrare sotto le coperte, silenziosa come una ladra. Non credo di averti dato altrettanto, nessuno riesce a ricambiare un cane in egual misura, quel tipo di amore e dedizione è semplicemente inarrivabile. Quanta sofferenza tutte le volte che mia figlia, che avresti amato tanto, lo so, perché è proprio come me, mi dice che vorrebbe tanto un cane. Ha quasi la stessa età che avevo io quando ti presi quella domenica mattina di un freddo Gennaio, per strada, ed eri così piccina e tremante che per scaldarti ti infilai nella tasca del mio cappotto di lana; quanto vorrei che anche lei potesse vivere quello che tu mi hai dato, i momenti di gioia, le buffonate, le marachelle, fino al dolore più straziante che avessi mai provato quel giorno in cui hai dovuto continuare la tua corsa tra le nuvole. Lei sa che non possiamo, allora mi chiede di te, vuole sapere tutto, e si bea dei miei racconti. Le racconto di quando ti vestivo con coprifasce e cuffia di lana e sopportavi stoica e immobile per farmi giocare alle mamme, di quando in montagna videro il tuo pelo fulvo riflettere un raggio di sole nel sottobosco e credettero di aver visto un cerbiatto saltare o di quando ti buttavo un sassolino nel torrente e tu ti tuffavi sott'acqua e ne uscivi con un masso enorme in bocca, fradicia e gongolante come non mai. Le racconto tutto questo ed altro ancora, ma non le racconterò di queste lacrime che a scrivere di te, dopo così tanti anni, se ne sono uscite inaspettate.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

leggo, e non posso trattenere le lacrime.
Io adoro le mie topine (2 westine) di cani ne ho avuti molti e tutte le volte che ci lasciano è straziante.
Un racconto bellissimo.
nikky

Back in the USA ha detto...

Tutti noi, che abbiamo avuto animali e li abbiamo perso capiamo profondamente le tue parole.
Io ho letto Marley e ho visto il film, divertentissimo ma alla fine ho pianto...
Ora che ho un cane capisco cosa sia l'amore incondizionato e sincero.
Bacini

Valeria, Marco e Sara, i Maramei ha detto...

E' vero, quello che loro riescono a dare è inarrivabile...
mi hai fatto commuovere Gallinella...

Valeria, Marco e Sara, i Maramei ha detto...

sono sempre io, dimenticavo
Grazie :o)

marge ha detto...

Ho letto il libro e a un certo punto non avevo più voglia di continuare perchè sapevo che alla fine avrei pianto, non riesco a immaginare il vuoto che lascerà la mia cagnetta quando non ci sarà più!

miciapallina ha detto...

Gallina bella, Gallina dolcissima, forte Gallina.... quanto mi sei mancata.
Le tue foto, i tuoi racconti che spesso sento come miei, che vorrei aver scritto io... le tue foto che parlano.
Mi sei mancata e tornare è proprio come tornare a casa.

nasinasi appallotolati

Laura ha detto...

E a questo infatti che penso: so di aver fatto una cosa meravigliosa prendendo Sole, so che ai miei figli sta dando più di quanto avrei mai pensato. Ma temo QUEL momento, so che sarà terribile.

Anonimo ha detto...

è un dolore che non passa mai,e a volte mi fermo a guardare il lorenzino e spero che tocchi prima a me..so che è assurdo parlare così di un cane,ma lui è davvero tutto per me.
Valeria

beba ha detto...

Ho finito di leggere quel libro a non molto eppure è ancora lì sul mio comodino...

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