martedì 11 settembre 2007

Mamma, portami un regalo


E’ una tradizione. E come tale, naturalmente, va rispettata, ci mancherebbe altro. Così, le due-tre volte l’anno che parto per un viaggetto di lavoro, so che al mio ritorno il mio bagaglio verrà accuratamente ispezionato da un paio di manine ben più attente di quelle di un ispettore doganale, alla ricerca del pacchettino del caso. Le prime volte che è successo, vista l'impossibilità di incrociare un negozio in orario di apertura, sono caduta su un acquisto last-second in stazione, in uno di quegli empori dell'improponibile zeppi di giocattoli Made in China e gadget di dubbio gusto. Ma tant'è, la pargola ha comunque gradito l'asciugacapelli a batterie per il suo stuolo di bambole e l'imitazione scadente del super-mag. Poi mi sono fatta furba e sono passata all'acquisto casalingo prima della partenza, da occultarsi in valigia, tra pigiama e moduli d'ordine, e portarsi appresso nelle peregrinazioni. Così sono arrivati libri, Hamtaro e Polly Pocket. A questo giro però mi sono fatta cogliere un po' impreparata. A dire il vero, un pacchettino contenente un libriccino l'avevo imboscato nella tasca della biancheria, ma non mi convinceva molto, l'avevo preso al volo, mentre per scegliere un buon libro ci vuole il suo tempo. La fretta non è mai una buona consigliera. Neppure per un libro da bambini. Così, mi ronzava in testa il pensiero che avrei dovuto trovare qualcos'altro, qualcosa di più soddisfacente. Anche una sciocchezza, ma più appagante, più sfiziosa. Ed ecco che durante una passeggiatina tra colleghi per aiutare il filetto di Angus al pepe nero e vino di Borgogna, le patate al forno e la millefoglie di frutti rossi e caramello a trovare la loro giusta collocazione in area digestiva, mi imbatto in un banchetto improvvisato pieno di quel tipo di paccottiglia sbrilluccicosa che tanto mi piace. E lì nel mezzo, tra anelli extra large e collanone estive, ti vedo un giro di falsissime perle con una simpaticissima Hello Kitty di rosso vestita attaccata nel mezzo. Perfetto! La mia picci vanitosa la adorerà, come sua madre del resto sta già facendo. Così, affare fatto, la kitsch-collana diventa mia, anzi sua. E son già lì che penso se sia sconveniente pensare di farmela prestare qualche volta quando a poca distanza noto un braccialetto altrettanto kitsch e altrettanto sfizioso, perle rosate, qualche perla iridescente e tre mini Hello Kitty rosa confetto che ciondolano allegramente. Colpo di fulmine, naturalmente, e poco dopo è già lì al mio polso destro, tra il Tiffany e il tennis. Il sacro accanto al profano. Ma sì, ogni tanto ci vuole, fa bene all’umore. E l’abbraccio di mia figlia felice del suo collier di gran classe è stato il più bel regalo di bentornata che potessi desiderare.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Hello kitty piace anche a me,tanto da averci comprato un costune,io che di gatti ne ho fin sopra i capelli,nel senso fisico,visto che uno mi dorme in testa !

Valeria

Anonimo ha detto...

UUUUUUUUUUhhhhhhhhhhhhhhhh!!! Quella collana. L'ho vista domenica alla cameriera in pizzeria e stvo sbavando. L'ho guardata sgranando gli occhi e Picchio mi ha detto se sono cretina a 30 anni (29! cazzarola 29!) a perdere le bave dietro una cosa così :o(

Francesca Palmas ha detto...

Ok. Siamo tutte messe male. Quindi anche per me che ieri sera sono stata omaggiata dalle infradito della gattina infiochettata non c'è speranza nell'avvenire...Rimarrò così! Ma io ho fatto peggio...moooooolto peggio! Di ritorno dal secondo viaggio a Praga mi sono fatta comprare dalla mamma del mio ragazzo 5(e dico5!!!)pallette di hello kitty vestita con i segni zodiacali cinesi...C'era anche il coniglio ma non mi è ucito...Io puntavo a quello...Ma cinque pallette mi sembravano sufficenti, fosse stato per mia suocera mi avrebbe sbancato la macchinetta!!!!!!!

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