giovedì 24 aprile 2008

Sei cose che amo

Quest’aria frizzantina primaverile mi fa venire una gran voglia di fare e di disfare, gambe frementi da maratona, testa da brainstorming fino a notte fonda, occhi che guardano fino alla Luna e mani che scriverebbero fino al duemilaventi. Una gran botta di energia che, già lo so, il primo caldo afoso annienterà come neve al sole e mi ritroverò ciondolante e svuotata in un batter d’occhio. Godiamoci quindi fin che dura questo carico di forza e positività e, visto che purtroppo la mia giornata non mi permetterà di correre gare podistiche o di arrampicarmi in percorsi trekking, ma si dipanerà tra l’ufficio, uno studio medico e la premiazione della pulcina, che per il secondo anno consecutivo ha vinto un premio di disegno, ho deciso di iniziare subito a convogliare un po’ di questa lucentezza in un meme, al quale sono stata invitata a partecipare da Gianluca di Bloggando s’impara. Meme facile, basta elencare sei cose che mi piace fare. Sbagliato. La difficoltà c’è e sta proprio nel limitarsi a sole sei cose, perché sono molte di più le cose che amo fare. Vabbè, mi limiterò ai miei must.

Viaggiare – da una semplice giornata fuori porta ad un lungo viaggio dall’altra parte del mondo, questa è in assoluto la cosa che amo fare di più. Circolo polare o deserto del Sahara, campagna umbra o fiordi norvegesi, Dolomiti o Rocky Mountains, Cape Town o Perth, non esiste un luogo che non mi piacerebbe conoscere.

Leggere – di tutto, di più. Se ci sono parole scritte, si può star sicuri che i miei occhi le leggeranno, divorandole, assaporandole, gustandole, come il più raffinato dei cibi. Cibo per la mia mente, ecco. Sia che si tratti dell’ultimo legal thriller di Grisham, di un quotidiano, di Vanity Fair, di un saggio sul mondo dell’infanzia o di un romanzo storico. All’elenco telefonico non ci sono ancora arrivata però.

Stare con mia figlia – leggerle fiabe ad alta voce, portarla al parco, giocare a battaglia navale, asciugarle i capelli col phon, fare a gara a chi arriva prima al portone, abbracciarla all’uscita da scuola, coccolarsi nel lettone, chiacchierare sotto voce e… potrei continuare all’infinito. Tutto ciò che faccio con lei mi dona una gioia immensa. Semplicemente.

Cucinare – anche se i momenti in cui ho il tempo per farlo bene sperimentando nuove ricette o nuovi sapori sono sempre troppo pochi, le volte in cui mi godo un pomeriggio ai fornelli con grembiule e sottofondo jazz sono davvero momenti speciali, che amo e che mi donano tanta serenità.

Camminare in montagna – preferibilmente da sola, senza che le chiacchiere di qualcuno mi distolgano dalla magia del paesaggio, dai silenzi, dalla pace che mi circonda. In quei momenti riesco davvero a veder volare il mio cuore.

Scrivere – una passione che per troppo tempo avevo accantonato e che adesso ho riscoperto con l’apertura del pollaio. Un piacere al quale non saprei più rinunciare. La gioia incredibile di vedere le mie emozioni trasformate in parole.

Stavolta non faccio inviti specifici, ma invito semplicemente tutti quelli che abbiano voglia di partecipare. Le regole, le sappiamo già.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Come al solito, la lettura dei tuoi post è ricca e rilassante.
Grazie per aver continuato la catena.

Annachiara ha detto...

La mia professoressa di francese del liceo diceva che a chi piace leggere legge qualsiasi cosa, anche le scritte sul rotorlo di carta igienica. E' un impulso primordiale!

Back in the USA ha detto...

Ero un po' in arretrato con i tuoi Post. Li ho letti tutti d'un fiato, ma mi ha commosso quello su tuo papa'.....Molto bello e triste.
Per l'ultimo, si capisce che sei in un pollaio felice.
Un abbraccio alla piccola(che a 9 anni non crede piu'....)
Bacini

Francesca Palmas ha detto...

piacciono anche a me tutte queste cose...e credo mi piacerà anche la parte riguardante la bimba che io ora non ho :)

marge ha detto...

Come mamma capisco e condivido in pieno che è stupendo stare con un figlio e vederlo crescere...

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