giovedì 17 aprile 2008
Good bye Santa Claus
Chi l'avrebbe mai detto. Un giorno di Aprile, col sole che fa lo schizzinoso e si nasconde testardo dietro una coltre di nuvole, con l'aria un po' fredda e un po' no, con le gite scolastiche che hanno preso d’assedio la città. Un giorno così, un giorno da cresima, da sagra della frittella, da caccia alle uova nascoste in giardino da quel burlone del coniglio pasquale, che Pasqua è ormai un'abitudine in Aprile. Natale, quello, invece no. Ma è proprio di Natale invece che si è trattato, mentre toglievo le stoviglie dalla lavapiatti pensando ai germogli di basilico che finalmente si son decisi a fare capolino e all'acqua minerale che sta per terminare e che sarà bene scriverlo subito sul post-it prima che mi ritrovi a bere quella del sindaco. Insomma, in un momento che proprio non te l'aspetti, così, di botto, interrogata sul Natale, come quando il professore entrava in classe e con quel mezzo sorrisino tra il crudele e il divertito annunciava l'interrogazione a sorpresa tra lo sgomento generale. E in effetti, quando la pulcina mi ha detto di dirle la verità, perché sono grande mamma, ti prego non dirmi bugie, è vero che Babbo Natale non esiste e che sono il babbo e la mamma a mettere i regali sotto l'albero, mi sono sentita spiazzata e sgomenta, assolutamente impreparata. Mi metta pure l'insufficienza prof che oggi non son pronta. Perché quando in casa sbrilluccica un abete infiocchettato e il mio stereo passa da Rudolph a Last Christmas in una sequenza pressoché infinita, una domanda del genere dalla tua picci che va per i nove te la puoi anche aspettare, ma quando si parla di ponte del 25 Aprile e di azalee in fiore è ben difficile rimpolpettare così sui due piedi un qualche tipo di risposta. E mentre mi stava affiorando alle labbra il solito ma no, che dici, certo che esiste, è stata la determinazione nel suo sguardo che mi ha fatta desistere, una luce nuova che le brillava negli occhi e che declamava a gran voce la voglia di sapere. Lo sapevo che prima o poi questo momento sarebbe arrivato, ma mi confortava il fatto che l’avere in classe una testimone oculare recatasi in Lapponia a vedere di persona il mitico vecchietto vestito di rosso, l’avrebbe resa scettica di fronte ai pettegolezzi che prima o poi le sarebbero giunti alle orecchie, la Giulia lo ha visto mamma, gli ha perfino dato la sua letterina, io questi qua che dicono che non esiste proprio non li capisco sai. Non avevo fatto i conti con la nuova arrivata, una bimba sale e pepe che arriva da un’altra città e che tanto per far capire che lei ne sa di più ha proclamato con assoluta certezza che il vecchietto non esiste, anche perché non ce la farebbe mai a fare il giro del mondo in poche ore, con una slitta poi mica lo Shuttle, e che i genitori sanno il fatto loro. Che sì, quello visto di persona dalla Giulia in Lapponia è un Babbo Natale ma, come dire, è quello andato in pensione. Per la serie Rovaniemi trasformata in un ospizio in cinque secondi. Così, la picci ha saputo che è vero, quelli che in punta di piedi depositano pacchi e scatole sotto l’albero la notte di Natale siamo io e il Galletto. Che lo facciamo con tutto il nostro amore. Mi ha guardata strana, ha sospirato, mi ha abbracciata, mamma non è poi così bello diventare grandi sai. Lo so, credimi. Ma nel tuo cuore potrai restare piccola quanto vorrai. E se lo vorrai i tuoi occhi potranno vedere renne volanti in un cielo stellato anche a ottant’anni. L’importante è crederci. Almeno un po’.
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6 commenti:
Va bene così :-)
bellissima la tua decisione e bellissima la reazione concreta della vostra picci. accogliere bene notizie così non è da tutti.
io piansi a dirotto.....
:)
Bibi
la tua piccola grande donnina mi ha commossa e sono ribaltata indietro di .... aspetta un po' ... 33 anni.
baci
Lady Z.
Ma cosa dici ??? !!!! Babbino esiste !!! Io ci credo ancora e ho 25...no scusa 30...ops mi sono sbagliata 37 anni ;) Bella la reazione della piccola.
La fine di un'era.. l'inizio di una nuova...
E' vero, esiste eccome! Basta chiudere gli occhi e lo si vede.
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