venerdì 11 aprile 2008

Dondolando

Il treno corre e dondola, ed io con lui, anche se son seduta a gambe accavallate e quel che corre son solo i miei pensieri. Anche lo sguardo corre, fuori da finestrino, dal quale passano velocissimi spezzoni di piatta campagna padana, casolari, filari di alberi e un cielo grigio che promette ancora tanta pioggia, come se quella presa a Milano non potesse bastare. La mia testa dondola a ritmo col treno e se la stanchezza di una trasferta di lavoro mi fa socchiudere gli occhi, la mente corre come il treno sui binari e si posa veloce su frammenti di idee e sprazzi di pensieri, così come vengono, alla rinfusa, come quando butto le cose nella mia borsa da Mary Poppins che contiene un po’ di tutto in un’allegra mescolanza. Penso alla mia collega seduta poco più avanti, ché già è stato un miracolo essere nello stesso scompartimento dopo aver cambiato la prenotazione dal taxi in corsa verso la stazione che non si poteva mica pretendere di avere anche assegnati due posti accanto, e ripenso a quando al mio ingresso in questa azienda lei fosse al mio pari o forse addirittura un poco sotto e come adesso lei sia invece una delle mie responsabili, ma del resto io son quella part-time e lei è quella full-time che da quando è diventata mamma viaggia ancora più di prima, e questo, sissignori, ha il suo bel peso nel mondo del lavoro, son mica bruscolini. Il treno dondola un po’ di più e al ragazzo seduto accanto a me con cuffiettine i-pod cade rovinosamente un bicchiere pieno di coca sui pantaloni, mancandomi di un soffio, mentre qualche cubetto di ghiaccio rotola sul tavolinetto, vedi però che questa giornata qualcosa di buono l’ha pure portato, come avrei fatto a star seduta con i pantaloni bagnati fino a casa che siamo ancora a Piacenza. Il cielo grigio ingombro di nuvoloni scorre monotono dietro ai vetri e penso che domenica bisogna anche andare a votare ed è la prima volta in venticinque anni di elezioni che ancora non sono ben sicura per chi votare, caspita non avrei mai pensato di far parte della schiera dei cosiddetti indecisi io che quando lo sentivo dire pensavo che se uno si trovava a due giorni dal voto e ancora non sapeva a chi darlo fosse un perfetto imbecille. Beh, tutto sommato probabilmente lo sono. Il tizio seduto davanti a me è immerso nella lettura di un romanzo e ogni tanto allunga le gambe e sbatte i piedi nei miei ma non credo si tratti di uno che mi sta facendo piedino, è troppo assorto o forse solo troppo maleducato. Penso alla pizza congelata che mi aspetta a casa per una cena frettolosa e tarda, ma il Galletto ha anche troppe cose da pensare in questi giorni che assegnargli anche la preparazione di una cena sarebbe stato eccessivo visto che lui e la picci cenavano fuori casa. Il dondolio continua imperterrito e mentre compaiono le prime gallerie appenniniche ecco che il mio sguardo comincia a vacillare e a non mettere bene a fuoco la ex-signora Sarkozy novella signora Attias sulla copertina del mio Vanity Fair. Socchiudo gli occhi e ben presto mi appisolo. Un dondolio più marcato mi fa riaprire gli occhi e intravedo la vetta di Monte Morello stagliarsi nel cielo quasi buio. E’ una vista familiare, sono quasi arrivata. Le nuvole si stralciano e fanno intravedere degli sprazzi di sereno, chissà, forse sarà un bel week-end.

7 commenti:

fabdo ha detto...

il sole c'è sempre anche se non lo vediamo...

Anonimo ha detto...

Se non altro sarà un weekend silenzioso, senza pastoni elettorali, finalmente. Buona domenica, passata alla televisione...

cocozza ha detto...

buon fine settimana
cocozza

sonia ha detto...

Anche a me il treno riesce ad indurre pensieri, riflessioni e progetti. E magari alla fine di tutto il mio pensare mi appisolo e mi sveglio poco prima di Trento. Adesso che con le sere lunghe comincio a viaggiare con ancora un po' di luce ancora di più, perchè si vede sfilare parte di Italia e non solo il buio, fuori dal finestrino. Buona domenica!

Francesca Palmas ha detto...

il treno nella mia vita l'ho preso poche volte. Ma quando ho viaggiato su e giù per l'Italia a Novembre mi ha fatto fare tanti pensieri su di me e su chi mi circondava...un pò come hai fatto tu :) mi hai fatto pensare al monologo di matrice Joyciana!!!

Anonimo ha detto...

Un saluto veloce cara..mi auguro che il viaggio in treno abbia portato consiglio.. Racconto bellissimo il tuo, mi sembrava di essere li con te..
abbracci

miciapallina ha detto...

Dondola Dondola.... quasi quasi dormo anche io!
Che ho tre capi e sono solo una.... non una e trina, come forse loro pensano!
Che quando squillano tre telefoni insieme non so a chi devo dare la precedenza, che il mio capo in primis quando mi chiama mi dice "mi bata questa lettera, mi mandi anche questo fax e mi faccia queste 15 fotocopie" e alla mia domanda "priorità?" mi risponde (anche piccato) "Insieme, eche diamine!" ... e non è una battuta... anzi spesso aggiunge "... e mentre va di la mi chiama anche Tizio o Caio e mi porta un caffè".....
ma io prendo lo stipendio minimo sindacale, e quando chiedo un aumento mi sento blaterare addosso che l'azienda.... bla bla bla..... e poi vedo tutti gli altri che si amuentano le buste paga di circa 1.000,00 (dico mille) eurini tondi netti al mese.... e io sto qui, con il mio caffè in mano, e le fotocopie nell'altra, e il telefono che squilla su due linee.... e loro chiaccherano fumando allegramente!
Ma tre dipomi cosa li ho presi a fare?
E 15 anni di esperienza dirigenziale cosa li ho fatti a fare?
Vabbè..... è un altra storia....
Oggi mi gira storto!
Scusa Scusa....

E dondolo dondolo..... quasi quasi mi addormento e sogno!

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